A causa della copiosa pioggia e del forte vento un po’ tutti i lidi ravennati sono in sofferenza per allagamenti vari, in particolare Marina di Ravenna, Lido Adriano, Marina Romea, Lido di Classe e Lido di Savio. Questa mattina intorno alle 11 c’è stato il momento con il picco di marea più alto e la situazione in cui riversa la costa al momento è abbastanza grave: «Abbiamo ingressioni marine importanti a Lido di Savio – spiega Maurizio Rustignoli della Cooperativa Spiagge Ravenna –, ci sono problemi a Lido Adriano sud, dal bagno Sabbia d’oro verso sud mentre a Marina Romea nord ci sono un paio di strutture a rischio»
Altre segnalazioni arrivano da parte del Comune: è il caso del Lido di Dante, dove sono in atto interventi di soccorso di alcuni animali, mentre a causa dell’innalzamento del mare è stato chiuso il ponte sullo scolo Lama in via Trieste con dirottamento del traffico verso la rotonda del Pala De André e via Medea. Inoltre sono arrivate segnalazioni di alberature pericolanti a causa dell’azione del vento e su tali varie criticità sono all’opera i Vigili del fuoco.
La Cooperativa Spiagge Ravenna si è occupata già in mattinata a segnalare le situazioni di ingressione marina alla Regione, alla Protezione del suolo, e al Comune di Ravenna. Tutta la linea costiera è monitorata dalla Polizia locale e dai volontari della Protezione Civile che stanno intervenendo dove necessario: «Siamo in contatto continuo con il responsabile geologico della protezione civile il dott. Ravaioli – spiega Rustignoli – con il quale cerchiamo di confrontarci per un aggiornamento continuo sulla situazione. Nel pomeriggio è previsto un sopralluogo da parte dell’amministrazione comunale per valutare la situazione». Il Centro operativo comunale (COC) resterà attivo fino alla cessata emergenza.
«Il problema principale è la mancanza di risorse – continua Rustignoli -, è necessario che i Comuni non siano lasciati da soli, le Regioni e lo Stato devono iniziare a stanziare adeguati fondi per la protezione delle coste. Lo diciamo da anni. Abbandonare le coste vuol dire abbandonare il territorio. L’impatto socio-economico è enorme, le spiagge hanno un valore naturale e protettivo per i centri abitati e le pinete e sono fondamentali per il nostro settore turistico».
Non ci sono alternative, non bastano gli interventi locali, il governo deve prendere in mano la situazione per sviluppando i progetti adeguati alla salvaguardia dell’erosione costiera che interessa il 60% delle coste del territorio nazionale.
Nei prossimi giorni la cooperativa Spiagge Ravenna chiederà un confronto con l’amministrazione comunale per fare il punto della situazione: «L’obiettivo immediato, dopo che il mare si sarà ritirato, è quello intervenire su tutte le situazioni più gravi e, ancora più urgente, il ripristino della duna artificiale nei punti in cui ha ceduto»
Le precipitazioni delle ultime ore hanno generato incrementi dei livelli idrometrici nei tratti montani del settore centro-orientale della Regione
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