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La cooperativa Camino Verde di Brisighella preoccupata dal post alluvione

La cooperativa Camino Verde si è dimostrata un fondamentale punto di riferimento per la comunità di S. Cassiano di Brisighella, che è rimasta isolata a causa delle frane causate dall’alluvione. Per quasi 15 giorni ha ospitato il centro direzionale della Protezione Civile, fornendo un supporto vitale alla comunità di S. Cassiano, e messo a disposizione beni di prima necessità alle tante persone isolate della zona.

Le preoccupazioni

Sabato scorso la strada provinciale che collega Faenza a S. Cassiano è stata riaperta con un senso unico alternato e la situazione si è mitigata. “Fortunatamente le cose vanno meglio e gli abitanti del territorio possono finalmente raggiungere i centri più grandi – sottolinea Franco Zaccherini, presidente della cooperativa di comunità Camino Verde -. Il nostro ruolo rispetto all’emergenza si è necessariamente ridimensionato e ora preoccupa l’andamento quotidiano della cooperativa messo in crisi dallo stop ai flussi di persone che di norma popolano la zona”.

Infatti, nonostante il ripristino delle strade, oggi attività come trekking, mountain bike e gite turistiche si sono azzerate. “La cooperativa di comunità è nata per fornire un presidio alla popolazione locale che speravamo di mantenere proprio fornendo servizi alle tante persone che passano da S. Cassiano nel periodo estivo, nei fine settimana e in occasione di sagre e feste nella vallata – spiega Zaccherini -. Oggi purtroppo è tutto fermo e non sappiamo se e quando si tornerà alla normalità”.

La visita di De Pascale

Nei giorni scorsi la cooperativa ha ricevuto anche la visita del presidente della provincia Michele De Pascale che ha detto alla comunità che saranno fatti tutti gli sforzi possibili per ripristinare i collegamenti e assicurare al tessuto locale il sostegno necessario a ripartire.

“De Pascale ha potuto vedere con i suoi occhi la situazione, ancora molto difficile. Le frane in questo momento sono ferme però sulla sommità del monte il terreno è mosso, instabile e se non si interviene il rischio di ulteriori crolli è concreto. Ci aspettiamo che tutte le forze istituzionali riescano a fare fronte comune per eseguire questi interventi urgenti sennò – conclude il presidente di Camino Verde – rischiamo davvero che questo territorio venga abbandonato”.

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