La Consar Rcm festeggia il titolo europeo di Comparoni e Pol per la vittoria della nazionale under22 in Polonia

I due sportivi sono parte della squadra nazionale under 22

Foto: Francesco ComparoniC’è anche una fetta di Consar Rcm Ravenna nella nazionale italiana Under 22 maschile che domenica sera a Tarnow, in Polonia, ha conquistato il titolo continentale di categoria. Il successo europeo, nella prima edizione per questa categoria, porta infatti anche la firma di Francesco Comparoni, uno dei confermati in casa ravennate, e di Alberto Pol, uno dei tanti giovani arrivati alla corte di Bonitta per la prossima annata. L’Italia ha messo in fila le sue avversarie vincendo tutte e cinque le partite: nel girone di qualificazione ha superato nell’ordine la Turchia per 3-1, il Montenegro per 3-0 e l’Olanda per 3-0. In semifinale ha sconfitto i padroni di casa della Polonia per 3-2 e nella finale di domenica sera ha battuto la Francia per 3-1, confermandosi ai vertici della pallavolo internazionale. L’anno scorso questo gruppo vinse infatti i Mondiali Under 21 a Cagliari.

Comparoni ha contribuito mettendo a segno 49 punti nelle cinque partite giocate mentre Pol, che di gare ne ha disputate quattro, ha terminato con un bottino di 20 punti, nove dei quali in finale.

« É stata una grande fatica ma ne siamo usciti vittoriosi. Sono molto contento per il titolo europeo vinto – è il commento di Comparoni – e ancora non riesco a capacitarmi di quello che abbiamo ottenuto. E per me è il secondo titolo in meno di un anno con la nazionale: dopo il mondiale Under 21 dell’anno scorso, ora questo successo agli Europei. Mi appresto ad iniziare la stagione con Ravenna con grandissimo entusiasmo».

«Vincere è sempre bello e questo titolo, in particolare, ha un sapore molto buono perché abbiamo avuto alcune difficoltà lungo il percorso. Sul piano personale è stata una soddisfazione in più – ammette Pol – perché sono riuscito a riprendermi la maglia e far parte del gruppo che ha partecipato a questo Europeo. Questa vittoria è stata bella anche perché non ce l’aspettavamo del tutto: sapevamo che c’erano nazionali forti e che dovevamo dare il meglio di noi per emergere».

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