La Cassa di Risparmio acquista il Palazzo dell’Orologio. Destinato all’università e con spazi culturali

Lo storico orologio dell’omonimo Palazzo di Piazza del Popolo, cuore e centro della città di Ravenna, segna un’ora importante. La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna ha firmato ufficialmente l’atto di acquisto del Palazzo dell’Orologio. Occorrerà ora attendere i due mesi di nulla osta del Ministero della Cultura, poi il Palazzo sarà destinato a sede universitaria e ad ospitare spazi culturali. Un’importante svolta per la città di Ravenna e l’intero territorio che darà ulteriore impulso all’immagine del centro storico assicurando spazi prestigiosi e importanti all’Università e sedi di alto profilo per gli eventi culturali che Ravenna si candida sempre più ad ospitare.

Dopo Palazzo Guiccioli, che a breve ospiterà il Museo Byron e il Museo del Risorgimento, per i quali è ormai vicina la presentazione, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna porta così a termine un altro importante investimento destinato a rafforzare l’immagine della città ed a consolidare il centro storico come punto di riferimento internazionale della cultura, sede naturale di eventi e sede di un turismo di alto profilo.

Il commento di Giuseppe Alfieri

«Il Palazzo dell’Orologio è uno dei più importanti edifici di Ravenna – dichiara il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Ernesto Giuseppe Alfieri -opera tra l’altro dell’architetto concittadino Camillo Morigia ed a noi è sembrato giusto, visto che era in vendita, farne un ulteriore fondamentale centro di interesse e di sviluppo culturale: la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna è sempre molto attenta al territorio ed il suo impegno è rivolto alla valorizzazione in tutti i modi possibili delle sue ricchezze, delle sue potenzialità e della sua immagine».

La lunga storia del Palazzo dell’Orologio

Costruito alla metà del XIII secolo, all’epoca in cui i Da Polenta avevano il controllo della città, il Palazzo dell’Orologio ha avuto nei secoli alterne vicende: fusione tra le due ex chiese di San Sebastiano e San Marco, venne riconvertito in edificio unico nel XV secolo e rimase destinato a sede religiosa fino alle soppressioni napoleoniche che lo trasformarono in sede della Dogana.

Nel cuore naturale della città, immagine incantevole per chiunque arrivi in piazza del Popolo da San Vitale e via Cavour, il Palazzo deve la sua attuale facciata neoclassica all’intervento nel 1783 dell’architetto ravennate Camillo Morigia che ne disegnò la versione odierna, caratterizzata dalle finestre a timpano, le lesene e le tre ambie fornici del piano terra, un’immagine simbolo della città e della sua storia. Sede del primo cinematografo nel 1906, dal 1921 ospita le lapidi dei caduti ravennati delle Guerre d’Indipendenza e della Grande Guerra.

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