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Interrotte le negoziazioni sul CCNL cooperazione agricola. I sindacati proclamano lo sciopero

Dopo cinque mesi dall’apertura del negoziato tra FAI CISL – FLAI CGIL – UILA UIL e Agci-Agrital, Fedagripesca – Confcooperative e Legacoop-Agroalimentare, si sono interrotte ieri, nella tarda serata, durante la riunione plenaria, le trattative per il rinnovo del CCNL per i lavoratori dipendenti delle Cooperative e Consorzi agricoli, scaduto il 31 dicembre scorso: sarà sciopero.

La rottura del tavolo negoziale, spiegano i Segretari Generali di FAI CISL – FLAI CGIL – UILA UIL della provincia di Ravenna, è avvenuta a seguito di risposte assolutamente insufficienti dalla parte datoriale, specie sul tema salariale.

I sindacati, ribadendo la centralità dell’aumento economico in questo rinnovo, hanno evidenziato che l’onesta richiesta d’aumento di 210 euro, contenuta nella piattaforma sindacale, ha l’obiettivo di salvaguardare la crescita dei salari per il prossimo quadriennio, recuperando anche la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni fortemente eroso dall’infiammata inflattiva degli ultimi anni.

Le motivazioni dei sindacati

«Le lavoratrici ed i lavoratori del settore agricolo cooperativo – dichiarano unitariamente i Segretari Generali di FAI CISL – FLAI CGIL – UILA UIL Provinciali, Roberto Cangini, Laura Mazzesi e Alessandro Mazza – hanno diritto, come successo nei rinnovi contrattuali degli altri settori agroindustriali, di vedere riconosciuta la loro dignità, l’impegno e il valore della loro professionalità, sempre più preziose per un settore che, soprattutto nell’ultimo anno, evidenzia una difficoltà nel reperire manodopera ed una dispersione delle professionalità. »

Per i motivi espressi, la delegazione trattante di FAI CISL – FLAI CGIL – UILA UIL ha già definito le iniziative di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, con il blocco degli straordinari e di tutte le flessibilità a partire da lunedì 17 giugno, e la proclamazione dello sciopero generale dell’intero settore il 1° luglio. «Auspichiamo – concludono i segretari di Fai-Flai-Uila- che questo grido di rabbia e protesta, consenta la ripresa del confronto su basi più costruttive».

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