Informagiovani: «I giovani? Incerti sul futuro. Il lavoro? Una rivoluzione nel post Covid»

Penazzi (Informagiovani) e Ciani (Politiche giovanili) parlano di ragazzi e lavoro. Nel 2023 più del 63,4% degli utenti dello sportello ha meno di 25 anni. Tanti gli studenti, circa il 43,9%.

Alla ricerca di continui spunti per il futuro lavorativo, spesso e volentieri i ragazzi non sanno da che parte cominciare, ma a Ravenna si sa bene a chi rivolgersi per affrontare i primi passi nel mondo del lavoro: Il Servizio Informagiovani del Comune di Ravenna.

Informagiovani, situato in posizione strategica a Palazzo Rasponi di Ravenna e con una sede anche al CISIM di Lido Adriano, è un consolidato punto di riferimento informativo e di orientamento ed opera in collaborazione con l’Ufficio Politiche Giovanili del Comune di Ravenna. Si occupa, nello specifico di lavoro, studio, formazione, tempo libero, eventi culturali, sport, vacanze, servizio civile e servizio volontario europeo.

Più Notizie si è rivolto a Carlo Penazzi del Servizio Informagiovani e a Barbara Ciani U.O Qualificazione e Politiche giovanili del Comune di Ravenna per scoprire cosa chiedono i ragazzi e le ragazze che usufruiscono del servizio, come si confrontano con le prime esperienze lavorative e come sta cambiando il mondo del lavoro. 

Quali servizi richiedono principalmente i giovani?

«Le informazioni più richieste riguardano le offerte di lavoro, motivo per cui desiderano un supporto per la scrittura di un buon curriculum vitae, anche in lingua inglese o francese. Negli ultimi anni diversi giovani si sono rivolti a Informagiovani per un orientamento sulla mobilità internazionale. Questo perché in diversi partono per un’esperienza anche breve di volontariato o scambio all’estero». 

Nel tempo sono diminuite o aumentate le richieste d’assistenza?

«Le richieste sono sempre alte: nel 2022, sono state registrate 5.244 richieste personali nel solo ufficio di Ravenna, tra quelle in presenza, via mail, telefono, consulenze personalizzate. Le possibilità di contatto grazie ai social dell’Informagiovani si sono moltiplicate: più di 418.000 contatti nel 2022. Oggi c’è la possibilità di avere a portata di mano notizie filtrate direttamente dallo staff, quindi attendibili, e l’opportunità di avere risposte a quesiti in modo rapido. Partendo dai dati del 2021, possiamo affermare un aumento del 5% circa dei contatti nell’anno 2022, e un aumento potenziale, a fine 2023, del 8,46 %».

Quali sono le difficoltà che hanno principalmente i giovani che si rivolgono a voi?

«Di frequente, i giovani, non hanno ancora ben chiaro quale lavoro vorrebbero fare nella vita. La nostra utenza è composta prevalentemente da giovani studenti e persone in cerca di una prima occupazione. Spesso i giovani fanno fatica a entrare nel mondo del lavoro e a cercare corsi per rendere la propria formazione più completa, noi cerchiamo di aiutarli in tal senso».

Quali sono i corsi che interessano di più ai giovani che chiedono il vostro aiuto?

«La richiesta di corsi, in relatà, è abbastanza generica. Ci concentriamo molto sull’orientamento per ipotizzare un percorso, anche formativo, che aiuti a superare la fase di transizione e l’accesso al mondo del lavoro, attraverso la valorizzazione e il potenziamento delle proprie capacità, soft skills e competenze trasversali utili ad un mercato del lavoro sempre in trasformazione».

E i lavori più richiesti?

«Negli ultimi anni, essendo cresciuta la percentuale di giovani immigrati a bassa scolarizzazione, è aumentata la ricerca di impieghi per posizioni che non richiedono particolari requisiti in ingresso».

Di cosa tratta il progetto “Lavori in comune”?

«È un progetto di volontariato e cittadinanza attiva dedicato a ragazzi e ragazze dai 14 ai 19 anni, promosso dall’assessorato al Decentramento del Comune di Ravenna. Il progetto nel 2023 è giunto alla sua 12esima edizione. Nel corso degli anni la partecipazione è passata dai 190 partecipanti della prima edizione fino a toccare una media di più di 750 iscritti negli ultimi anni. Nel 2023 sono stati proposti più di 80 percorsi laboratoriali diversi più di 90 tutor ed esperti adulti coinvolti».

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Qualche numero sui vostri utenti?

«L’85% ha un’età sotto i 30 anni. La classe d’età prevalente nel 2022 è quella dai 18 ai 21 anni (il 35%), seguita da quella 22-25 anni (27%) e da quella 14-17 anni (9,5%). La maggior parte di loro risiede a Ravenna (75%) o nelle frazioni (15%). Si registrano il 36% di diplomati, il 22% con un titolo estero non riconosciuto, il 21% con il titolo della scuola dell’obbligo. Sono studenti nel 44% dei casi e nella percentuale del 17% disoccupati. L’informazione più richiesta è il lavoro (48%) seguita dalla formazione professionale (12%)».

Ci sono già dei dati per il 2023?

«Sì. Si sono rivolti a noi prevalentemente studenti (scuola secondaria di secondo grado e università) con il 43,9%, a seguire i disoccupati (14,6%) e occupati a tempo indeterminato (12,2%). Per quanto riguarda l’estrazione territoriale, la maggior parte provine dal territorio comunale (87,8%) di cui 63,4% centro città e il 24,4% nelle frazioni. Da sottolineare la presenza di un 2,4% di utenza Extra UE, il restante 9,8% proviene dalla Provincia. Per quanto riguarda la distribuzione di genere, c’è una sostanziale parità. Per le classi di età, il 63,4% dell’utenza ha una età inferiore ai 25 anni, il 14,4% tra i 26 e i 29 anni e un 17,1% superiore ai 34 anni».

Come mai avete deciso di aprire una sede anche a Lido Adriano già nel 2003?

«Per offrire un supporto in una delle frazioni più popolose del comune di Ravenna, caratterizzate da un’alta percentuale di giovani residenti e che pochi anni prima aveva conosciuto una forte ondata migratoria di cittadini italiani e stranieri. Un punto strategico alternativo rispetto al centro città». 

Il nuovo sportello ha avuto successo?

«Fin da subito è stato un punto di riferimento, in particolare anche per le donne, che hanno potuto sperimentare negli anni in un luogo accogliente la possibilità di incontrarsi e riconoscersi come una comunità multiculturale, frequentando le diverse attività formative attivate negli anni. Nella sede di Lido Adriano sono state attivate diversi progetti come: i corsi di cucina, cucito, alfabetizzazione informatica e molti altri. Inoltre, la sede dell’Informagiovani di Lido Adriano è situata nello stesso immobile del centro culturale e di aggregazione giovanile (CISIM), facendo di quel luogo un punto di riferimento fondamentale per le ragazze ed i ragazzi di quel territorio».

Come sta cambiando il mercato del lavoro negli ultimi anni?

«Subito dopo il lock down si è assistito a una fase del tutto inedita. L’esplosione del mercato del lavoro come non si era mai vista da almeno venti anni a questa parte.  Ce ne siamo accorti dal numero di offerte disponibili sui siti dei soggetti facenti parte della Rete Attiva e dal fatto che alcune persone, che regolarmente frequentano l’Ufficio per la ricerca di un lavoro, sono state assorbite dal mercato in poco tempo. La ripresa c’è stata e questo è sotto gli occhi di tutti».

Avete notato differenze rispetto al periodo pre-Covid?

«Decisamente. È maturato un atteggiamento diverso nei confronti del lavoro da parte di chi un lavoro già lo aveva, anche a tempo indeterminato. La fase del lock down sembra aver cambiato la scala dei valori rispetto alla qualità del lavoro. Così, ad esempio, alla ricerca di stabilità si affianca la possibilità di sperimentare altri percorsi in campi completamente diversi, oppure si dà molta più importanza al tempo libero, alla possibilità di vivere più vicino alla propria famiglia.  E succede che, persone con esperienze ventennali, cambino lavoro sempre più spesso con ruoli per certe aziende non facili da rimpiazzare».

Secondo voi, è o non è un luogo comune dire: “la richiesta è tanta ma non ci sono i lavoratori”?

«La capacità di trattenere o attrarre le persone formate sul nostro territorio è diventata un vero problema. La causa è complessa e non è solo da attribuire alle retribuzioni considerate non soddisfacenti. Indubbiamente comincia a essere rilevante anche l’aspetto demografico e quindi il calo numerico dei potenziali lavoratori nelle fasce d’età più giovani».

Avete già qualche nuovo corso o progetto in programma per il 2024?

«Sì, in particolare, portiamo un’esperienza che vorremmo consolidare nel territorio ravennate, “Impresa Diretta”: sono eventi di incontro fra domanda e offerta di lavoro rivolti ai giovani organizzati in collaborazione con le associazioni di categoria, imprese, l’agenzia regionale per il lavoro, sindacati, che hanno mostrato l’interesse delle aziende e imprese del territorio ad assumere nuove figure, ma anche la disponibilità e la voglia di ragazzi e di ragazze di mettersi in gioco e di iniziare un possibile percorso lavorativo. Stiamo già lavorando per l’organizzazione di un prossimo evento che si terrà nei primi mesi del 2024 incentrato nel settore dei “Servizi” a cui speriamo possano seguirne altri».

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