“Con l’inflazione al +0,4% su base mensile e al 3,9% su base annua si torna a parlare di gelata dei consumi. L’inflazione è in accelerazione, i costi di energia, trasporti materie prime bloccano gli acquisti, a parte quelli di prima necessità, mentre le aziende scontano il caro bollette che dal primo di gennaio hanno subìto un’ulteriore impennata fino al 40%
per il gas e al 55% per l’energia elettrica”. Così Mario Resca, presidente di Confimprese.
La spinta inflazionistica si ripercuote negativamente anche sui saldi. Secondo le rilevazioni del centro studi Confimprese, continua anche l’ondata negativa dei saldi, che non riescono a controbilanciare l’andamento negativo dei consumi.
“Nell’abbigliamento – prosegue Resca – il 78% dei retailer dichiara un trend negativo tra -30 e -40% sullo stesso periodo 2020 precovid e come media del settore, sia pure con i dovuti
distinguo da insegna a insegna, non si registrano incrementi dello scontrino medio. I retailer ritengono che il peggioramento del contesto economico abbia influito negativamente sulle vendite durante i saldi. A inasprire il quadro l’assenteismo causa Covid con malattie e quarantene, che tocca il 20% del totale personale di negozio, tanto che circa la metà delle insegne ha dovuto ridurre gli orari o chiudere dei punti vendita, stimati al 10% della rete, e inoltre anche lo scontrino medio è rimasto invariato”, conclude Resca.
(ITALPRESS).
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