Più imprese edili e di servizi; meno imprese nell’agricoltura, nel commercio, nella manifattura e nella logistica. Queste alcune delle evidenze che emergono dai dati Movimprese sull’andamento della demografia delle imprese Ravenna nel 2023, elaborati dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio sulla base del Registro delle imprese.
In uno scenario economico caratterizzato da inflazione, tensioni geopolitiche e cambiamenti tecnologici, il saldo 2023 per le imprese ravennati continua ad essere positivo, ma non per tutti gli ambiti di attività. Al netto delle cancellazioni d’ufficio, aumentano, oltre alle costruzioni (+159 unità), anche il noleggio, agenzie-viaggio e servizi di supporto (+40), le attività professionali scientifiche e tecniche (+36), le attività immobiliari (+30), credito (+24) e le altre attività dei servizi (+20). In generale cresce la maggior parte delle attività dei Servizi, con un ritmo più veloce per quelli rivolti alle imprese.
Segnali positivi arrivano anche dall’Artigianato, che chiude il proprio bilancio annuale con 123 unità in più, incremento superiore al risultato dello scorso anno (+79 nel 2022), grazie alla vitalità delle costruzioni e del suo indotto.
Chiudono in rosso, invece, l’agricoltura (-133), il commercio che ha perso 77 unità. Più contenute le diminuzioni per l’industria manifatturiera (-44, mentre nel 2022 aveva realizzato un saldo positivo), la logistica (-15) ed i servizi ICT che contabilizzano a fine anno, 9 unità in meno.
All’insegna della stabilità le attività di alloggio-ristorazione, ma l’impatto degli eventi climatici avversi, primo fra tutti l’alluvione di maggio, ha colpito duramente.
Questi risultati sono determinati al netto delle 1.593 cancellazioni d’ufficio effettuate nel corso dell’anno (nel 2022 erano state 6), operazioni di “pulizia” che nel 2023 sono state intensificate per migliorare la trasparenza e la qualità dell’informazione, eliminando le imprese non più operative (es. partita iva chiusa, titolare deceduto, società di capitali in liquidazione che non hanno depositato i bilanci per 3 anni consecutivi).
«Stiamo vicini alle nostre imprese – ha commentato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna -, sviluppiamo un contesto favorevole a farle crescere e a esaltarne la capacità di trainare la ripresa economica, a cominciare dal creare una buona mobilità, investendo sulla sostenibilità e sbloccando opere attese da vent’anni anni, condivise con i territori e tutte le forze sociali».
«Non esiste territorio moderno e competitivo – continua – che non punti oggi su infrastrutture nuove, sostenibili e in grado di spostare flussi dalla strada alla ferrovia, velocizzando gli spostamenti e garantendo tempi rapidi di arrivo sui mercati a partire dai collegamenti con i principali porti e aeroporti europei. Mi riferisco, in particolare, alla messa in sicurezza ed al miglioramento della Superstrada Ferrara-Mare, della Strada Statale 3bis ‘Tiberina’ (E45), nel tratto romagnolo di 88 chilometri che collega in direzione nord-sud la provincia di Ravenna alla provincia di Forlì-Cesena, e della Strada Statale 309 Romea».
«Prioritaria, per la Camera di commercio, – continua – è l’attivazione della Zona Logistica Semplificata, un grande piano per la movimentazione integrata delle merci che permetterà il pieno sviluppo del sistema logistico, economico e produttivo di tutto il territorio regionale, con particolare attenzione al porto di Ravenna, il cuore pulsante di tutto il sistema. La Zona Logistica Semplificata è un progetto che tiene insieme promozione, innovazione, internazionalizzazione e sostenibilità ambientale, tutti pilastri su cui poggia il piano strategico della Camera di commercio. E voglio ringraziare, ancora una volta, i Prefetti di Ferrara e di Ravenna ed i rappresentanti degli Enti locali e delle Categorie economiche per il sostegno che fin qui ci hanno assicurato».
Crescono le imprese giovanili, che passano dalle 2.483 unità del 2022 alle attuali 2.497 (14 aziende giovanili in più, per quanto riguarda il confronto fra gli stock, a fronte del risultato registrato nell’anno precedente pari a +37).
Anche per le imprese femminili, nel 2023, il saldo della movimentazione tra aperture e chiusure rimane positivo (+34) e risulta anche in miglioramento rispetto al dato del 2022 (era +10). A riprova del dinamismo, l’andamento del tasso di crescita annuale, salito a +0,42%, dal +0,12 dell’anno precedente.
Per le imprese straniere la differenza tra aperture e chiusure, sempre positiva (+281 unità), risulta più alta rispetto al dato del precedente anno (+251), con aumenti tra le nuove iscrizioni (+3,4%) mentre per le chiusure volontarie si registra una flessione (-3,6% rispetto a quelle del 2022). Progredisce il tasso di crescita annuale (+5,5% contro il +5,2% del 2022).
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