Matteo Rizzi è un giovane influencer ravennate di 26 anni che ha fatto della sua passione per la fotografia un vero e proprio lavoro. Ha lasciato il suo impiego da ingegnere gestionale per dedicarsi a tempo pieno ai social diventando un travel influencer. Ama gli sport estremi e stare a contatto con la natura. Molto affezionato alla sua città natale, collabora con l’ente del turismo del Comune e della Regione, ed è molto legato ai suoi follower che ogni mattina gli permettono di alzarsi dal letto felice per il suo lavoro.
Da dove deriva la sua passione per i viaggi che lei racconta sui social? «Tutto nasce dalle vacanze che facevo con i miei genitori da bambino. Sono sempre stato un grande appassionato di fotografia, e ho iniziato a fotografare quello che avevo intorno, nella mia città e nella mia regione, fra Ravenna e Bologna dove ho studiato. Quando ne ho avuto la possibilità, ho iniziato a spostarmi sul territorio nazionale e all’estero, mettendo a frutto il mio amore per la fotografia»
Dal suo profilo Instagram si comprende subito che lei ama molto gli sport adrenalinici. Qual è il suo preferito? «Da sempre faccio vela come attività agonistica, ho iniziato da piccolo nella squadra del Circolo velico ravennate. Oltre alla vela, fra gli sport non canonici, amo tutti quelli che mi fanno stare a contatto con la natura. Non dico mai di no alle proposte che mi vengono fatte che sia parapendio, paracadutismo, apnea, canoa o rufting. Più è adrenalinica l’attività e più mi piace»
Qual è la cosa che le piace di più del suo lavoro? «Essendo un libero professionista, uno dei vantaggi sono le cosiddette “ferie infinite”, sei tu che devi organizzare il tuo tempo e la tua giornata. Non hai il cartellino da timbrare e puoi lavorare quando ti pare e come ti pare. L’altro aspetto è la possibilità di far diventare la propria passione un lavoro. Ma anche conoscere nuove persone, nuove culture, crescere come persona interfacciandomi con persone diverse».[vc_single_image image=”24183″ img_size=”full”]
Si è laureato in ingegneria gestionale, quando ha capito che questo lavoro da ufficio le andava stretto? «Mi sono reso conto quasi subito che non faceva per me. Dopo un anno di lavoro in azienda mi sono accorto di non apprezzare la mancanza di flessibilità. Non tanto perché la professione non mi piacesse, tornando indietro rifarei lo stesso percorso di studi, ma perché volevo essere libero a livello organizzativo».
Qual è l’esperienza più bella fatta in questi anni? «Difficile rispondere, ogni esperienza è particolare. Ho fatto esperienze in montagna durante le quali ho visto animali meravigliosi. Ho affrontato tempeste in mezzo al mare con una grandissima carica di adrenalina. Ho visto il deserto e mi è piaciuto molto. Di base le cose che preferiscono sono quelle che mi permettono di stare in mezzo alla natura e fare sport all’aria aperta».
Quanto è legato a Ravenna? «Molto. Ho vissuto costantemente a Ravenna fino a 18 anni, ora vi sono tornato dopo la parentesi universitaria e faccio sempre base qui. Collaboro con l’ente del turismo di Ravenna e con quello Emiliano Romagnolo, quindi il mio legame con il territorio è forte. Una delle mie speranze è quella di poter promuovere al meglio tutte le nostre bellezze altrove».
Il suo lavoro dei social nasce da un percorso da autodidatta? «Assolutamente sì. Ho iniziato nel mio tempo libero, nel 2018, approfondendo il discorso sociale mentre nel 2021 sono partite le collaborazioni più grosse che mi hanno spinto di conseguenza a lasciare il lavoro e a dedicarmi alle mie passioni».[vc_single_image image=”24182″ img_size=”full”]Ha più di 66 mila follower sul suo profilo Instagram, come ci si sente ad aver raggiunto questi risultati?
«I numeri vanno tenuti in considerazione ma sono solo una forma di gratificazione personale su quello che si sta facendo. In termini assoluti non vogliono dire nulla. Per me l’importante è che i miei contenuti vengano apprezzati da più persone possibili ed è l’obiettivo che mi pongo quando pubblico e mi relaziono con i miei follower. Sento di poter dare ancora tanto. Le esperienze hanno un grandissimo valore. Grazie a queste 66 mila persone ogni mattina mi sveglio contento per il lavoro che faccio. Sto costruendo una community attorno alla mia persona, ai miei valori e alle mie passioni, sono persone che condividono con me tutto questo, è come se avessi tanti amici. Non mi piace il termine follower, non sono un leader con dei seguaci, siamo tutti sullo stesso piano, è un continuo dare e avere, io offro loro intrattenimento e informazioni e loro mi danno attenzioni, fiducia e consigli».Quali sono i suoi progetti per il futuro?
«L’università mi ha insegnato a ragionare per step e in modo razionale. Mi piacerebbe viaggiare il più possibile e conoscere più gente possibile, a livello imprenditoriale voglio lavorare sempre di più sul mio business e accrescerlo. Per le competenze voglio migliorare il mio storytelling. Ho tanti obiettivi e idee su più ambiti del mio lavoro, dalla creazione pratica, alla narrazione fino al quadro imprenditoriale. Magari ne riparliamo fra un anno e vedremo se sono riuscito a raggiungerli».