Emanuele Trevi, Paolo Di Paolo e Silvia Calderoni a Ravenna per “Il tempo ritrovato”

Si parte con Trevi e il suo "La casa del mago", il 27 settembre. Tutti gli incontri sono alla Biblioteca Classense alle 17.30

Emanuele Trevi, Premio Strega 2021, Silvia Calderoni, attrice e autrice lughese, protagonista della campagna “Ouverture Of Something That Never Ended” di Gucci, Paolo di Paolo, scrittore, conduttore della trasmissione radio “La lingua batte” su Radio 3 RAI ed Eleonora Mazzoni con il suo “Il cuore è un guazzabuglio. Vita e capolavoro del rivoluzionario Manzoni” sono i principali ospiti de “Il Tempo Ritrovato”. Sono stati annunciati i primi appuntamenti della rassegna, sono alla Biblioteca Classense tra il 27 settembre e il 15 novembre, tutti alle 17.30. “Il Tempo Ritrovato” è lo spin-off autunnale di “ScrittuRa Festival“, curato da Matteo Cavezzali.

Il resto del programma con gli incontri di novembre e dicembre sarà annunciato in un secondo momento.

La rassegna è organizzata grazie al contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e di APT Servizi Emilia-Romagna.

Emanuele Trevi, “La casa del mago”

Si inizierà mercoledì 27 settembre alle 17.30 con Emanuele Trevi, vincitore del Premio Strega 2021 con “Due vite” (Neri Pozza). Ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi: si ricordano testi dedicati a Leopardi, Salgari, Mellville, Philip K. Dick e molti altri. Collabora con RAI-3 Radio. In questi giorni è uscito il suo nuovo romanzo “La casa del mago” (Ponte alle Grazie), in cui racconta la storia del suo rapporto col padre.

Nel memorabile incipit di questo libro, la madre di Emanuele Trevi, allora bambino, riferendosi al padre pronuncia più volte un’istruzione enigmatica: «Lo sai com’è fatto». Per non perderlo (ad esempio fra le calli di Venezia, in una passeggiata dell’infanzia) occorre comprendere e accettare la legge della sua distrazione, della sua distanza.

Il padre, Mario Trevi, celebre e riservatissimo psicoanalista junghiano, per Emanuele è il mago, un guaritore di anime. Alla sua morte lascia un appartamento-studio che nessuno vuole acquistare, un antro ancora abitato da Psiche, dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito, raddrizzato. Il figlio decide di farne casa propria, di trasferirsi nella sua aura inquieta e feconda, e così prova a sciogliere (o ad approfondire?) l’enigma del padre. Muovendosi nel suo mutevole territorio − fra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dell’esistenza, storia culturale del Novecento − Emanuele Trevi ci offre il suo romanzo più personale, più commovente, più ironico (e perfino umoristico): una discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi. Perché ogni vita nasconde una luce, se la si sa stanare; e i gesti e le parole più semplici rimandano alla trama sottile dell’essere, se li si sa ascoltare, se si sa lasciarli accadere.

Paolo di Paolo, “Romanzo senza umani”

Seguirà l’11 ottobre alle 17.30 Paolo Di Paolo con il suo “Romanzo senza umani” (Feltrinelli).

In “Romanzo senza umani” un uomo solo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, chiudendo in valigia l’essenziale e un post-it stropicciato con una strana lista di nomi. Forse Mauro Barbi vuole mettersi al riparo dagli effetti di una serie di “incidenti emotivi” – così li chiama – che lui stesso ha provocato. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo, pretendendo di riannodare fili interrotti, di avere risposte fuori tempo massimo. Si è messo in testa di far coincidere i ricordi altrui con i propri, di modificare e riparare la memoria di amici e compagni di strada, imponendo la sua versione dei fatti. Che razza di impresa è? Forse c’entra una piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza e di cui cerca le ragioni.

Eleonora Mazzoni, “Il cuore è un guazzabuglio. Vita e capolavoro del rivoluzionario Manzoni”

Il 25 ottobre Eleonora Mazzoni parlerà di “Il cuore è un guazzabuglio. Vita e capolavoro del rivoluzionario Manzoni” (Einaudi). Un Manzoni trasgressivo, lontano dalla figura impolverata e un po’ bigotta che, purtroppo, a volte si spiega a scuola. Un Manzoni prima uomo e poi scrittore, che Eleonora Mazzoni ci racconta intrecciando le pagine dei Promessi sposi con una biografia costellata di slanci arditi, delusioni cocenti e brucianti amori. Il Manzoni, sempre chiamato con l’articolo a precedere il cognome, che immaginiamo da studenti è un uomo perennemente di mezz’età, è un uomo che difficilmente riesce a ispirare simpatia, così come difficilmente può ispirarla il suo capolavoro, I promessi sposi, che da adolescenti svogliati sorbiamo come una medicina amara da ingerire perché «fa bene».

Ma, leggendo con attenzione le milleottocento lettere che ci ha lasciato e le testimonianze di familiari e amici, Manzoni risulta molto diverso da così. Conversatore ironico e affabile, all’avanguardia su tutto, animato da un ardente fuoco politico, da giovane fu ribelle e libertino, rimanendo inquieto per tutta l’esistenza. Anzi, una volta diventato scrittore, Alessandro, chiamiamolo per nome adesso, riversò la propria inquietudine nella sua opera, come pochi altri hanno saputo fare. I promessi sposi riflette, infatti, tutte le passioni che hanno agitato una vita avventurosa e piena di tumulti emotivi: l’abbandono materno, l’assenza di un padre, il travaglio spirituale, la lotta civile per un’Italia unita e libera dall’oppressore straniero. Un grande romanzo popolare, attraversato da uno spirito indomito, capace di penetrare gli esseri umani e il loro cuore. E di scuotere ancora oggi la nostra anima.

Silvia Calderoni, “Denti di latte”

Il 6 novembre l’attrice, performer, regista e autrice Silvia Calderoni presenterà il suo primo sorprendente romanzo “Denti di latte” (Fandango).  Il tempo dell’infanzia, quello dei denti di latte e dello stupore per la scoperta di ciò che ci circonda, non passa nel romanzo di esordio di Silvia Calderoni. Si dilata, invece, come in un incantesimo, e tratteggia i pannelli di un’infanzia non conforme nella nostra Lugo. Vedere, udire. Il campo sensoriale si apre. Agli occhi della protagonista la realtà si offre come spaventoso oggetto di indagine, nulla è in fondo come sembra, tutto va studiato, analizzato, sezionato. Con una scrittura scarnificata e poetica l’autrice racconta un’infanzia non edulcorata, un’infanzia che è già una vita adulta. Un libro indefinibile, inedito, umanissimo.

Matteo Cavezzali, Silvia Camporesi e altri per “Riemersi – Romagna ’23 storie per un’alluvione”

Il 15 novembre “Riemersi – Romagna ’23 storie per un’alluvione” (Solferino) con Matteo Cavezzali, Silvia Camporesi e altri autori. Una raccolta di racconti per narrare quello che è accaduto in Romagna a cui hanno partecipato gli autori più importanti del panorama regionale da Silvia Avallone a Marco Missiroli, da Carlo Lucarelli a Mariangela Gualtieri, da Cristiano Cavina a Lorenza Ghinelli, da Simona Vinci a Francesco Zani con le fotografie di Silvia Camporesi. Il progetto, nato dalla collaborazione con il Corriere della Sera, sarà presentato a Ravenna. 

Le dichiarazioni

«Il ritorno de ‘Il Tempo Ritrovato’ segna anche quest’anno l’autunno ravennate con una serie di appuntamenti a cui la città è ormai affezionata – afferma l’assessore alla Cultura Fabio Sbraglia -. Da anni infatti questa rassegna offre l’opportunità di accogliere e incontrare negli straordinari spazi della Biblioteca Classense scrittori e intellettuali importanti e di spicco nel panorama letterario e culturale nazionale».

«Inizia l’undicesimo anno di incontri del Tempo Ritrovato, che dà continuità durante l’anno a ScrittuRa Festival. Siamo contenti che la Biblioteca Classense abbia consolidato questa collaborazione che porta ogni anno in città i migliori narratori del panorama nazionale. Siamo inoltre felici di iniziare con Emanuele Trevi che oltre ad essere un autore premiato col Premio Strega è un amico e un raffinato intellettuale da cui c’è sempre da imparare» dice Matteo Cavezzali, curatore della rassegna.

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