Apre venerdì 26 maggio la sedicesima edizione del Festival delle Culture all’insegna delle tematiche di più stretta attualità legate al rispetto dei diritti umani, all’accoglienza e alla solidarietà una società interculturale e multietnica. Tutti gli eventi in Darsena sono ad ingresso libero.
«Il Festival delle culture – afferma l’assessora all’Immigrazione Federica Moschini – è nato con l’obiettivo della pace e della fratellanza tra i popoli, partendo dalla conoscenza e dalla frequentazione. Vogliamo ancora con più forza proporre occasioni di incontro e riflessione in un clima gioioso, ma profondamente attento alle sfide che ancora ci attendono per rafforzare la coesione sociale in una società che è già interculturale».
È la prima volta che il Festival esce dall’Almagià per svilupparsi completamente lungo il canale della Darsena, in via D’Alaggio, un quartiere interculturale, in rigenerazione e connessione con il resto della città, con l’intento di una piena ed estesa inclusione, dal momento che tutti gli eventi saranno altresì accessibili e fruibili dalle persone con disabilità.
Il cartellone prevede un intenso e qualificato programma che si svilupperà attraverso dibattiti, concerti, laboratori, opportunità di riflessione e di divertimento fino a domenica 28 maggio, e sarà caratterizzato dalla presenza di un ospite molto speciale come Abdulrazak Gurnak, scrittore di origine tanzaniana, rifugiato politico, premio Nobel per la Letteratura nel 2021.
Venerdì 26, alle 17.45, in piazza San Francesco, la kermesse avrà inizio con l’apertura della bandiera Mosaico composta dalle bandiere di tutte le comunità presenti a Ravenna; alle 18 Abdulrazak Gurnak, davanti alla Tomba di Dante Alighieri, leggerà il XXVI Canto dell’Inferno, rendendo omaggio e impreziosendo l’ormai consolidato appuntamento della Lettura perpetua.
Alle 18.30 lo scrittore Gurnak aprirà la Fiumana con cittadini, studenti e associazioni che attraverseranno la città a ritmo di musica seguendo il percorso che da piazza San Francesco raggiungerà la Darsena, in via D’Alaggio, passando per via Dante Alighieri, le piazze Garibaldi ed Einaudi, via Diaz e viale Farini.
Alle 19.30 in Darsena di città si esibiranno con coreografie e musica le associazioni delle comunità e della diaspora insieme per la Pace. Alle 21 Bab L’Bluz in concerto sul palco della Darsena. Si tratta di un omaggio alle radici della cultura Gnawa attraverso una musica innovativa che fonde tradizione e ritmi più attuali, musica chaabi e hassani, funky, rock e blues.
Dalle 19,30 alle 24, sempre in Darsena, saranno aperti banchetti sui temi dei diritti umani e della pace, stand gastronomici, mercatini di Garage Sale, animazioni e giochi, così anche nelle giornate successive a partire dalle 18.
Sabato 27 maggio, alle 10, al Teatro Alighieri di via Mariani 2, l’incontro di Abdulrazak Gurnah con gli studenti, moderato dalla giornalista Valentina Petrini. Lo scrittore, rifugiato politico, docente di Storia post-coloniale e letteratura inglese presso le università britanniche, ha ricevuto nel 2021 il premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione: “Per la sua intransigente e compassionevole penetrazione degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel divario tra culture e continenti”.
Dalle 14 il workshop artistico-formativo “Blackrootsafro – Afro urban generation” nella palestra della scuola Montanari, in via Aquileia 29 per un’immersione nella danza urbana proveniente dall’Africa con coreografi di fama internazionale: Cori (Ndedi Bilitik Corinne Danielle), Ordinateur (Pohe Cedric Kevin Bah), Banana (Valentina Vernia), Carlos Kamizele.
Alle 18 convegno pubblico in Darsena con lo scrittore Gurnak, moderato da Nicoletta Brazzelli, docente di letteratura inglese all’Università degli Studi di Milano e la partecipazione di Davide Chinigò, docente di Storia e istituzioni dell’Africa presso l’Università di Bologna, Niccolò Maldina, docente di Letteratura italiana presso l’Università di Bologna, Alberto Cristofori, traduttore per la casa editrice La nave di Teseo dei testi di Abdulrazak Gurnah.
Alle 20 il contest Blackrootsafro e alle 21.30, il concerto di Ayom, band multiculturale della percussionista Jabu Morales, composta da 6 membri provenienti da Angola, Brasile, Grecia e Italia, Miglior Gruppo per Songlines 2021, Miglior Album World Music 2021 per Mojo. A seguire djset.
Domenica 28 maggio, dalle 10 alle 14, secondo workshop artistico – formativo “Blackrootsafro – Afro urban generation” sempre nella palestra della scuola Montanari in via Aquileia 29 per un’immersione nella danza urbana proveniente dall’Africa con coreografi di fama internazionale: Cori (Ndedi Bilitik Corinne Danielle), Ordinateur (Pohe Cedric Kevin Bah), Banana (Valentina Vernia), Carlos Kamizele.
Dalle 18 alle 20 la darsena sarà rallegrata da danze Afro, capoeira e parate delle associazioni– con rassegna coreografica di corsi di danza di matrice afro: afro urban, capoeira e west afro. Jam session itineranti musicali e coreutiche.
Alle 21 Federico Buffa, giornalista e scrittore, sarà protagonista con il suo spettacolo “2 pugni guantati di nero”, con Alessandro Nidi al pianoforte, nel quale racconta la storia di Tommie Smith e John Carlos, gli atleti afroamericani che, alle Olimpiadi di Città del Messico del 1978, con il loro gesto esemplare bruciarono le rispettive carriere pur di portare avanti la lotta contro la discriminazione razziale dei neri negli Stati Uniti.
Il Festival chiuderà alle 22.30 con la tradizionale Parata.
Il Comune ringrazia i cittadini e le associazioni che stanno collaborando alla realizzazione del Festival.
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