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Il pittore ‘Agrimensore’ Fabbri in mostra alla Galleria FaroArte

Alla Galleria FaroArte a Largo W. Magnavacchi,6 – Marina di Ravenna  arriva la mostra “Materia e Memoria” di Giovanni Fabbri a cura di Claudio Spadoni, visitabile dal 3 agosto all’ 1 settembre 2024. L’inaugurazione è prevista sabato 3 agosto alle 21. L’apertura è prevista sabato e domenica dalle 21 alle 23 ad ingresso libero.

Le parole di Spadoni

Il curatore e storico dell’arte Claudio Spadoni ha scritto dell’artista: 

«Conosco bene Giovanni Fabbri da una vita, o per meglio dire da quando prese avvio la sua vita artistica, nelle aule di un’Accademia, quella di Ravenna, che con giovanile incoscienza avevo accettato di dirigere […]. Ricordo come fosse ora quell’aula di Pittura dove Giovanni, silenzioso e introverso come nessun altro, seguiva il corso di Pittura, sotto l’occhio severo e benevolo ad un tempo, di Umberto Folli […]. Giovanni era il pittore ‘Agrimensore’. Un pittore che aveva sempre avuto a che fare con la terra, e non solo perché l’aveva coltivata e continuava a farlo, ma per quanto di autentico, genuino, terragno appunto egli continuava a rappresentare […]»

«Ma la materia – continua Spadoni – più rigogliosa e lungamente trattata del maestro gli fece intendere, e inseguire un altro mondo, di una diversa sensibilità […] dove i colori giungono perfino ad accendersi, talvolta a intenerirsi come in un ‘ultimo naturalista’ di memoria arcangeliana, e perfino ad addolcirsi come nella memoria di Fautrier. Ecco finalmente scritta la parola memoria, perché è a questa che la pittura di Giovanni conduce, quasi incurante del fragoroso incalzare di un’attualità che egli non potrebbe e non vorrebbe mai inseguire. Lui, tiene ancora le mani su una materia che in fondo rappresenta pur sempre la terra, una mater materia gremita di cose, calda di umori, o sfinita nella cinerea mestizia di un ricordo visionario di una giornata lontana […]. Che è poi la storia di una sua irrinunciabile verità». 

Giovanni Fabbri

Giovanni Fabbri (Meldola, 1947). Nato da famiglia contadina, negli anni Sessanta si trasferisce a Castiglione di Cervia dove coltiva la terra e, parallelamente, il suo sogno di bambino di dipingere. Nel 1992 si diploma all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, sotto la guida del maestro Umberto Folli. Sono di questo periodo molti studi di figure dove attraverso l’inconscio, l’espressione diventa forma. In seguito Fabbri percorre la strada della natura, (la terra nel suo insieme) dando prevalenza alla materia e al segno inciso, con paesaggi in bilico, fra reale e sogno. Negli anni Novanta inizia un percorso espositivo sul territorio nazionale che dagli anni Duemila prosegue anche all’estero, con numerose personali esposte in luoghi pubblici e privati. 

Leggi anche: Da “Sole d’estate” di Deledda alle opere di Morigi. La mostra a Milano Marittima

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