Uno spettacolo di Jonathan Bree al BRONSON (Via Cella 50, Madonna dell’Albero), lunedì 24 aprile alle 21.30
Il neozelandese Jonathan Bree (autore del successo You’re So Cool) ha iniziato la sua carriera musicale all’età di 12 anni come batterista nella goth band di suo cugino, poi interrotta per trasferirsi in Australia. Bree è poi tornato a pubblicare musica come artista solista nel 2013. E ora, con l’arrivo di Pre-Code Hollywood, dopo una serie di impressionanti lavori da solista, Bree e la sua abilità artistica sono ancora più sorprendenti e pienamente realizzati che mai.
Le celestiali note iniziali di Pre-Code Hollywood trasportano gli ascoltatori in un complesso mondo sonoro che celebra il pop classico di un’epoca passata, sperimentando al contempo l’avanguardia in un modo decisamente moderno. L’album, il quinto dell’artista neozelandese Jonathan Bree, emana un fascino nostalgico che ricorda la colonna sonora di un film di John Hughes. Produttore e musicista noto soprattutto per il suo marchio cinematografico di pop orchestrale, il baritono profondo e gli arrangiamenti musicali di Bree – che spesso presentano archi scorrevoli e strumenti da camera come celesta, arpa e timpani – traggono ispirazione da artisti classici come Lee Hazlewood e Serge Gainsbourg, ma rinascono come qualcosa di completamente suo. Autodefinito “un album dark disco pieno di tristi bang”, Pre-Code Hollywood sintetizza gli anni di esperienza e maestria di Bree in una collezione raffinata, mirata e audace. È il suo lavoro più pop ed emozionante.
In Pre-Code Hollywood, Bree esplora con saggezza ammiccante le dinamiche relazionali complicate e spesso struggenti, il tutto accompagnato da suoni stimolanti di sintetizzatori, archi flessuosi e un’elettronica orchestrale e oscura. When We Met lamenta l’arco di una relazione in cui l’amore giovane si trasforma in amore vecchio – o peggio. Piange la perdita di un’infatuazione precoce e, soprattutto, la perdita di ciò che si era una volta agli occhi di qualcun altro. We’ll All Be Forgotten è un monito per gli altri artisti, o per chiunque sia orientato alla carriera, a non lavorare oltre le proprie capacità mentali/fisiche nel tentativo di raggiungere o creare qualcosa che sopravviva. Sebbene molti credano che questo porti felicità, spesso è vero il contrario. Epicurean è una canzone spudorata sul sesso, la sessualità e il non trattenersi, una celebrazione della ricerca del piacere sensuale, anche se pericoloso. Politics celebra il semplice rapporto che condividiamo con i compagni canini, un dolce rifugio quando il rumore del mondo diventa troppo opprimente. Anche diversi brani hanno un doppio significato: You Are The Man funziona sia come mantra di affermazione positiva per gli stalloni che si preparano a uscire il venerdì sera, sia come mantra di conferma negativa per coloro che credono di essere frenati da The Man. City Baby, invece, potrebbe essere una celebrazione dell’indipendenza o la triste osservazione di un outsider sulla solitudine percepita.
Bronson Produzioni – Info: 333 2097141
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