Il mago Antonio Casanova: «A Mirabilandia, le mie illusioni stupefacenti»

antonio casanova

Il mago ravennate Antonio Casanova, nome d’arte di Antonio Montanari, volto popolare grazie alla partecipazione al tg satirico di Antonio Ricci, “Striscia la Notizia”, diventa quest’anno un’attrazione di Mirabilandia. Per tutta la stagione del parco, infatti, proporrà al pubblico uno show stupefacente che lascerà tutti a bocca aperta, grandi e piccini, dal titolo “L’illusionista”, dove l’impossibile si trasformerà in realtà.

Casanova, cosa proporrà di innovativo a Mirabilandia?

«Sono molto contento per l’inizio di questa nuova stagione perché mi è stata data la possibilità di fare teatro, cosa molto difficile di questi tempi. Sarà proprio il “Teatro della Magia”, che ospiterà un illusionismo di questo genere, il che significa che le persone vedranno dal vivo cose che solitamente vedono solo in tv, come la possibilità di trasportare cose e persone in un attimo da una parte all’altra del teatro, di far apparire e scomparire persone nel nulla o di volare. Proporrò, quindi, grandi illusioni, come mi è capitato di fare in altre parti del mondo come a Las Vegas, in un posto che amo perché Ravenna è la mia città natale».


Quali sono i giochi di magia più amati dal pubblico? E quelli, invece, che lei preferisce fare?

«In realtà il pubblico è favoloso perché ama lo spettacolo e qualsiasi cosa gli venga proposto bene, che lo stupisca e lo emozioni. Per quanto riguarda me, tendo a mettere in scena i giochi che più mi piacciono perché penso che possano essere condivisi con le persone. In particolare, nello spettacolo a Mirabilandia, passerò in rassegna i miei cavalli di battaglia della magia».

casanova

Andando un po’ a ritroso nel tempo, quando ha iniziato a trasformare in lavoro la sua passione per la magia?

«Non definirei lavoro quello che faccio. Posso dire di vivere di quello che ho sempre sognato ed è un impegno nei confronti degli spettatori che mi permettono di farlo. Comunque, la mia passione è frutto degli insegnamenti di mio nonno Abdon che è stato, tra l’altro, il primo traduttore dell’Ulisse di James Joyce. Nei suoi numerosi viaggi all’estero, aveva assistito a diversi spettacoli di magia, che in Italia ancora erano poco conosciuti in quel periodo, e mi ha portato un’eredità eccezionale, cioè libri che collezionava e che tuttora sono introvabili, su come funzionano le illusioni e la percezione distorta della realtà. Proprio da quei libri in inglese e francese che trovai quando lui venne a mancare, ho costruito la mia necessità di stupire gli altri per il divertimento».

Quindi si può dire che la sua famiglia l’ha appoggiata sin da subito nella sua scelta di voler intraprendere questa strada?

«Generalmente i genitori sono restii ad accettare questo tipo di percorso dei figli per paura che possano prendere strade che non li portino a nulla. In realtà, mio padre ha fatto di tutto per aiutarmi a realizzare questo mio importante sogno, mia madre, invece, all’inizio voleva che io facessi il pianista, ma poi ha capito che effettivamente avevo questa passione e ha ceduto».


Dove ha imparato invece i “trucchetti” che lei propone negli spettacoli di magia?

«Non li chiamerei proprio così, sembra riduttivo, perché in realtà esistono proprio degli studi e delle letterature legate all’illusionismo. In America addirittura c’è una facoltà universitaria in cui si studia illusionismo che è la combinazione di fattori fisici e psichici, meccanici e ottici, che non sono normalmente presi in considerazione. Quindi, c’è un lavoro enorme intorno a qualsiasi cosa, non è che quando sparisce un oggetto lo andiamo a mettere da qualche parte, ma l’oggetto sparisce perché non percepiamo più la sua esistenza in quel punto e in quella forma».

Anche la tv ha ruolo importante nella sua carriera. Com’è iniziata la sua collaborazione con “Striscia la Notizia”?

«Nel modo più bello in un periodo in cui non esistevano ancora i reality show e Antonio Ricci ha deciso di inventarne uno su un ragazzo che voleva fare il mago e che ce la metteva tutta per farlo al meglio. Si sbagliava anche, perché è normale soprattutto all’inizio e perché rende tutto più veritiero, ma poi piano piano riesce a fare tutto per bene. Non ci sono stati provini o concorsi, c’è il fare e soprattutto la meritocrazia».

a. Casanova

Quali sono i suoi progetti futuri?

«I miei progetti futuri sono i miei progetti di ieri. Ho la fortuna di guardare a quello che accade e da lì prendere spunto per iniziare a fare qualcosa. Per esempio, può darsi che fra un’ora mi venga l’idea di scrivere un nuovo libro; fra due ore, l’idea di fare uno spettacolo itinerante su un camion, faccio per dire! Insomma, c’è talmente tanto da poter fare… Tra i miei progetti c’è certamente quello di mettere in piedi uno spettacolo in cui suono al piano Chopin dal vivo, la mia prima passione, e contemporaneamente eseguo giochi di magia».

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