Ecco come Ongaretti sintetizza l’opera di Gio Manzoni: «Esuberante. L’aggettivo più indicato per un fiore, qualcosa che va oltre il necessario, che quasi esagera. Per Giovanni Manzoni l’analogia tra il corpo femminile. e quello di una rigogliosa dalia, o di uno screziato giglio, avviene spontaneamente, dopo una pratica ventennale di fregi con coreografie anatomiche in punta di lapis».
Dell’opera di Sara Meliti scrive invece: «Delicata. In tutto il mondo l’esplosione floreale si veste di ogni foggia e colore. Che sia un carnoso giglio o un mandala di infiorescenze come il tarassaco, una nostra ulteriore lettura è quella di vederlo più seducente in quanto transitorio, fragile. La contemplazione della sua delicatezza ci tocca, alleggerisce l’anima».
La mostra, organizzata da CARP Associazione di Promozione Sociale in collaborazione con lo Spazio Espositivo Pallavicini 22 Art Gallery e con l’Archivio Collezione Ghigi-Pagnani, è patrocinata dal Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura e dall’ Accademia di Belle Arti di Ravenna.
La mostra resterà aperta fino a domenica 25 settembre dal giovedì alla domenica, dalle 17 alle 20, ma sarà possibile visitare la mostra anche in altri orari contattando pallavicini22.ravenna@gmail.com
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