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Il colonnello Martinelli dirige la banda dei Carabinieri al Pala De Andrè il 2 luglio

«Da sempre, fin nei paesi più sperduti, le bande contribuiscono alla conoscenza della musica, – ricorda Riccardo Muti, – e la gloriosa Banda dei Carabinieri appartiene a questa storia, una storia a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare»: nelle parole di un artista profondamente consapevole della necessità di custodire, trasmettere e promuovere un patrimonio che concorre a definire la nostra identità di italiani, c’è tutto il significato dell’appuntamento di domenica 2 luglio, alle 21 al Pala De André, quando Ravenna Festival ospiterà la Banda dell’Arma dei Carabinieri, diretta dal Colonnello Massimo Martinelli in un programma che spazia da Verdi a Morricone. In occasione di questa “festa musicale” aperta al pubblico, lo stesso Maestro Muti ha accettato l’invito del Colonnello Martinelli a salire sul podio, dal quale dirigerà l’ouverture dal Guglielmo Tell di Rossini, così rendendo omaggio a tutte le bande d’Italia.

Il Maestro non ha infatti mai mancato di dare voce alla necessità di una legge a tutela e sostegno delle formazioni bandistiche. Perché le bande rappresentano per molti la sola occasione di ascoltare musica ed entrare in contatto con un patrimonio come quello operistico, tramandano la pratica di strumenti altrimenti scomparsi dal repertorio, sono una risorsa culturale e sociale che ha nutrito anche tanta di quella musica divenuta parte del canone occidentale – da Spontini a Bellini, Verdi, Stravinskij, Hindemith… E nessuna banda più di quella dell’Arma dei Carabinieri diffonde un sentimento d’Italia, che è specchiarsi e riconoscersi nelle pagine musicali che appartengono a noi tutti.

«Siamo grati e onorati che il Maestro Muti abbia accolto il nostro invito – sottolinea il Comandante provinciale Colonnello Marco De Donno – Non solo per la sua preziosa esperienza sul podio delle più grandi orchestre al mondo e per l’amore che sempre dimostra per il patrimonio musicale del nostro Paese, ma anche per l’acuta sensibilità con cui riconosce nel suonare insieme un alto esempio di convivenza civile. Una lezione importante, soprattutto nell’occasione in cui la Banda dell’Arma dei Carabinieri raggiunge la Romagna, terra ferita negli eventi di maggio ma forte di quel senso di comunità che anima anche ogni banda e orchestra.»

Una banda sinfonica che suona come un’orchestra: così è spesso definita la Banda dell’Arma dei Carabinieri, le cui origini anticipano il Risorgimento, già dal 1820, mentre l’atto che ne decreta la prima istituzione è del 1862, a Italia appena unita. E lungo la storia del Paese si dipana anche la sua evoluzione: dai primi “trombettieri”, sia sul campo di battaglia sia in parata, alla “fanfara”, potenziata poi sotto il nome di “musica”, approdando, nel 1910, alla “banda” vera e propria. Composta da un maestro direttore, un maestro vice direttore, 102 musicisti e un archivista (tutti laureati nei vari conservatori italiani e selezionati attraverso concorsi pubblici), la Banda è conosciuta e amata in tutto il mondo per la qualità indiscutibile delle sue esecuzioni, nonché per il fascino suscitato dalle splendide uniformi. Dal 2000 ne è Direttore il maestro Massimo Martinelli. Tutto questo sempre muovendosi su un repertorio che non conosce confini: dalle tradizionali marce militari alle pagine d’opera, dal sinfonico classico fino a composizioni contemporanee e alla canzone. Nelle sale da concerto e nei teatri, alla radio e alla televisione, comunque nel segno di un’ammirazione, di una popolarità e di un consenso sempre vivi e immutati.

Ingresso libero su prenotazione | Info 0544 249244 www.ravennafestival.org

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