12 Dic 2022 15:52 - Lettere e opinioni
IAT di Ravenna, la Pigna e i gruppi di opposizione: “Chiediamo una commissione d’indagine sull’appalto”
Caso ricorso Ravenna Incoming
di Redazione
Il Tar infatti con una sentenza chiara ed ineccepibile, accoglie il ricorso presentato da Ravenna Incoming e annulla tutti gli atti che hanno comportato l’assegnazione del bando alla Cooperativa: tale servizio quindi andrà riassegnato a Ravenna Incoming.
Già nella precedente udienza di settembre 2022, il Tar aveva condannato il Comune di Ravenna – unitamente alla Cooperativa Cristoforo – a risarcire Ravenna Incoming. Cita infatti la sentenza: “(…) condanna ciascuna parte resistente a corrispondere alla parte ricorrente la somma di 3.500 euro a titolo di compenso per la difesa tecnica oltre agli oneri di legge”.
Con il pronunciamento del 6 dicembre, il Tar evidenzia le medesime perplessità che il gruppo consiliare de La Pigna, Città-Forese-Lidi aveva già esternato a suo tempo e sulle quali ha sollecitato ripetutamente all’amministrazione comunale di fare chiarezza, tanto da richiedere – unitamente ai gruppi di opposizione Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia e Viva Ravenna – una seduta della commissione consiliare turismo, a settembre scorso. Seduta che fu però impedita dal Partito Democratico che ne ecceppi la regolarità, forte anche di pareri sommari e quanto mai inesatti, espressi dai dirigenti comunali coinvolti.
Oggi con la sentenza del Tar, i nostri dubbi acquisiscono certezza politica e giuridica tanto che il gruppo consiliare La Pigna,Città-Forese-Lidi insieme ai gruppi consiliari Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia e Viva Ravenna ha depositato nei giorni scorsi la richiesta di indizione della commissione d’indagine sull’appalto.
Scrive infatti nella sentenza il Tar Emilia Romagna: “A pag. 15 della proposta si rinviene un elenco di intese raggiunte con 15 realtà del territorio disponibili a supportare il progetto elaborato (riportando il testo che sarebbe stato condiviso). Una mera asserzione non può essere valorizzata perché urta con il chiaro disposto del disciplinare che esige l’assunzione di un obbligo: era di conseguenza indispensabile una clausola – racchiusa in un qualsivoglia documento – che recasse in calce la firma della persona fisica dotata di poteri rappresentativi. L’auto-vincolo è enunciato in modo espresso e correla l’attribuzione del punteggio all’allegazione del documento, per cui se non era preclusa alla stazione appaltante la possibilità di trarre elementi utili anche aliunde nel progetto, non era ammesso l’apprezzamento in termini di pregio tecnico degli accordi di collaborazione soltanto affermati”.
È evidente che occorra fare luce sull’intera vicenda, a garanzia di tutte le parti coinvolte. Ci aspettiamo quindi che l’intero Consiglio comunale, maggioranza guidata dal Pd compresa, si esprimano favorevolmente riguardo la nostra richiesta di dare vita ad una commissione d’indagine”.
Veronica Verlicchi – Capogruppo La Pigna, Città-Forese-Lidi