Categories: Cronaca

I romani del Cinemacity si aggiudicano l’ex Cinema Astoria di Ravenna, per 400 mila euro

L’ex Cinema Teatro Astoria diventa definitivamente di proprietà dei titolari del Cinemacity e dell’Autohotel di Ravenna. L’asta tenutasi lo scorso 21 ottobre, l’ultima di una serie di incanti andati deserti, ha infatti visto vincitrice la società romana Eufente SpA che si è aggiudicata la multisala di via Trieste per 400mila euro. Ma all’inizio il prezzo d’asta era di 2,4 milioni, scesi poi a 1,6 e poi ancora fino al prezzo di aggiudicazione.

 

La vendita dell’immobile, inutilizzato da vari anni, rientra nel piano concordatario di risanamento della cooperativa Acmar, che ne è proprietaria. La Eufente SpA, con sede legale a Formello, in provincia di Roma, è attiva nelle costruzioni e gestioni immobiliari, nella gestione di multisale cinematografiche e attività di pubblico spettacolo, nell’intrattenimento, nell’ospitalità e nella ristorazione. Varie le attività sparse un po’ in tutta Italia. Tra le altre, appunto, il Cinemacity e l’Autohotel di Ravenna, cui ora si aggiunge l’Astoria.

 

All’ex multisala di via Trieste si era interessata anche l’Endas, l’associazione del tempo libero e dello sport dilettantesco legata al PRI – Partito repubblicano, per farne una sorta di villaggio dello sport e della danza. Svanita questa opportunità l’ente ora sembra essere interessato all’acquisizione dello stabile dell’ex Tipografia Moderna alle Bassette.

 

Per riqualificare l’Astoria, circa due anni fa, era stato studiato un piano di recupero teso a farne un vero e proprio centro polifunzionale, una sorta di hub culturale e sociale. In  particolare l’immobile, ad asta giudiziale in corso, era stato inserito d’autorità dal Comune di Ravenna nel progetto unitario di comprensorio del 4° bando europeo UIA (Urban Innovative Action), con destinazione funzionale a iniziative culturali e con gestione da affidare alla cooperativa Start (che organizza il Ravenna Nightmare Film Fest) in partnership con la cooperativa Ravenna Teatro e altri, per essere poi scorporato dal comparto a seguito di una comunicazione/diffida del commissario giudiziale della procedura concorsuale Acmar, a cui l’immobile, come detto, apparteneva.

 

Si suppone che l’inserimento dell’immobile in un progetto urbanistico unitario con destinazione e gestione predeterminata, in corso d’asta, rappresentasse, agli occhi della procedura, una sorta di turbativa dell’asta, per i potenziali effetti depressivi sul valore dell’immobile. Resta da vedere ora quali saranno i programmi dei nuovi proprietari e come l’Astoria tornerà finalmente a nuova vita.

 

 

 

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