Resteranno in Romagna i 28 migranti recuperati in mare dalla “Life Support” di Emergency divisi fra strutture romagnole nelle province di Ravenna, Rimini e Forlì. Allo sbarco, ad attenderli, un bus che li accompagnerà al CMP di Ravenna per effettuare tutti i controlli medici del caso.
Nel frattempo dalla nave arrivano maggiori informazioni: uno solo il minore non accompagnato, nessuna donna in gravidanza, una donna anziana provenienti da Siria e Libia. Le condizioni di salute sono buone.
Dalla nave arrivano anche profonde parole di amarezza per la scelta di Ravenna come porto di sbarco:
«Li abbiamo recuperati in acque internazionali, su un gommone con motore in avaria – spiega Emanuele Nannini coordinatore delle operazioni di ricerca e soccorso della nave “Life Support” – in quelle condizioni non potevano raggiungere nessun luogo sicuro. Impiegheremo 4 giorni per raggiungere Ravenna, abbiamo appreso con profonda tristezza l’assegnazione di questo porto, saremo lontani dalla possibilità di apportare ulteriori aiuti e costringeremo queste persone, già in mare da 48 ore ad affrontare un viaggio di ulteriori 4 giorni. Capiamo la necessità di alleggerire i porti del meridione, ma riteniamo difficile che solo 28 persone possano metter in difficoltà un qualsiasi porto più vicino».
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