Nella scorsa serata, i Carabinieri di Lugo, nell’ambito del servizio di controllo del territorio, hanno tratto in arresto un uomo di nazionalità albanese ricercato in ambito internazionale. Nello specifico servizio, predisposto per controllare le frazioni più isolate, spesso preda di furti in abitazione, sono state impiegate nell’arco serale/notturno sette pattuglie che hanno proceduto a vigilare le diverse vie di comunicazione delle frazioni di Lugo.
Durante tale attività di controllo, in particolare, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Lugo, lungo la statale SS.610, all’altezza del Comune di Conselice, hanno notato un’autovettura di grossa cilindrata che effettuava manovre pericolose. I militari intimavano l’Alt al veicolo al fine di procedere al controllo degli occupanti ma la vettura, anziché fermarsi, ha aumentato la velocità, tanto da costringere i Carabinieri a inseguirla anche lungo l’abitato a velocità sostenuta. Vistisi tallonati, i tre gli occupanti abbandonavano il mezzo all’altezza del cimitero di Conselice, dandosi alla fuga a piedi nei campi agricoli adiacenti.
I militari del Radiomobile, supportati da quelli della Stazione CC di Sant’Agata sul Santerno nel frattempo sopraggiunti, hanno iniziato a ricorrerli a piedi tra i campi ed i canali e, dopo diversi minuti di corsa, giunti nei pressi di un canale colmo d’acqua e fango, sono riusciti a bloccare l’autista e ad accompagnarlo, con non poche difficoltà vista la resistenza opposta, presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Lugo. L’uomo 42 enne, di origine albanese, ha cercato ancora di fuggire colpendo con calci e pugni i militari, tentando invano di divincolarsi.
A seguito del fotosegnalamento, dalle sue impronte digitali è emerso che l’uomo era destinatario di una misura cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Roma, in quanto nei suoi confronti era pendente un mandato di arresto europeo emesso dalla Germania, dovendo scontare una pena di 5 anni ed 11 mesi di reclusione per 17 furti in abitazione commessi in quello Stato. L’uomo è stato quindi associato presso il carcere di Ravenna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
All’interno del veicolo i militari rinvenivano numerosi arnesi da scasso, pinze idrauliche per forzare e tagliare inferriate, radio ricetrasmittenti professionali, numerose banconote, anche straniere (cinesi ed albanesi) e una serie di pietre preziose (rubellite e tanzanite) il tutto per un contro valore stimato in circa euro 10.000.
Il materiale e la presunta refurtiva rinvenuta sono stati sottoposti a sequestro cosi come il veicolo utilizzato per la fuga. L’arrestato è stato anche denunciato alla Procura della Repubblica di Ravenna per resistenza a Pubblico Ufficiale, ricettazione e possesso di arnesi da scasso.
Sono tuttora in corso le indagini per risalire ai due complici riusciti a dileguarsi e per risalire ai legittimi proprietari del maltolto rinvenuto nell’auto.
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