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Grazie ai fondi Pnnr l’Unione dei Comunni della Bassa Romagna realizza più di 140 progetti

Nel corso della seduta di mercoledì 8 febbraio sono stati presentati al Consiglio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna la nota di aggiornamento del Documento unico di programmazione (Dup) 2023-2025 e il bilancio di previsione 2023-2025. Si è trattato di un’occasione importante per presentare i progetti dell’Unione per i prossimi anni, inquadrando il contesto socio-economico in cui saranno sviluppati.

 

«I grandi cambiamenti economici, ambientali e sociali che hanno travolto il mondo intero negli ultimi anni hanno coinvolto in modo preponderante anche le amministrazioni pubbliche locali e ne condizionano fortemente la programmazione – ha sottolineato la presidente Eleonora Proni -. L’unica certezza su cui fondare le politiche pubbliche negli ultimi tre anni diventa pertanto l’incertezza e il ricorso alla tanto abusata resilienza, divenuta elemento imprescindibile in qualsiasi contesto pubblico o privato, in mancanza di una possibilità di programmazione di lungo periodo, su cui già si faticava a ragionare in periodi meno complessi. Cogliere ogni opportunità di questo tempo è una necessità e un dovere che porta ogni giorno nuove sfide quotidiane per chi governa e per le strutture che attuano le politiche».

 

In questi mesi sono entrate nel vivo le politiche di ripresa derivate da Next Generation Eu, un piano di ampio respiro varato dalla Commissione europea che rafforza il quadro finanziario per il periodo 2021-27 attraverso uno specifico impegno per la ripresa e la coesione, a cui si aggiungono le risorse statali e regionali. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) rappresenta lo strumento attuativo di questo progetto, associandosi a un quadro coerente con gli altri strumenti di programmazione economica a disposizione, a cominciare dai fondi europei disponibili all’interno del quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea. I progetti dell’Unione e dei Comuni della Bassa Romagna già finanziati dal Pnrr ammontano a circa 25 milioni di euro a cui vanno aggiunti 100 milioni di euro per progetti presentati da altri enti pubblici del territorio.

 

Tra i Comuni e l’Unione ad oggi sono quasi 140 i progetti finanziati e prevedono la realizzazione di scuole, la ristrutturazione di edifici pubblici, la messa in sicurezza di strade e ponti, l’avvio di progetti a sostegno dell’abitazione sociale, della disabilità e il rafforzamento dei servizi sociali. La digitalizzazione della pubblica amministrazione è al centro di progetti per quasi 3 milioni di euro, di cui 1,7 già finanziati (31 progetti attivi) e 1,28 da approvare (24 progetti presentati). Per gestire questa straordinaria mole di progetti sono stati istituiti tavoli di lavoro dedicati, grazie al modello di governance sviluppato in questi anni dall’Unione e che interessa trasversalmente le strutture politiche e tecniche.

 

Contemporaneamente un ruolo fondamentale sulle politiche attivate deriva dalle progettualità candidate a finanziamento nell’ambito dell’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile (Atuss) della Regione Emilia-Romagna, alla quale sono ammessi solo i Comuni capoluogo e le Unioni più avanzate.

 

Già a partire da quest’anno saranno avviati progetti che doteranno il territorio di infrastrutture sempre più all’avanguardia, un nuovo sistema di Bicipolitana integrato con il sistema della mobilità sostenibile, nuovi nodi di servizio innovativi per chi utilizza la bici (obiettivo Bassa Romagna Green), una diversa organizzazione e più attenta dislocazione dei servizi di prossimità per ridurre le differenze territoriali in termini di accessibilità e di servizi offerti (obiettivo Bassa Romagna Inclusiva). Per esempio, il progetto «Architettura Urbana Verde» permetterà di contrastare le isole di calore nelle aree urbane e contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico. Una più attenta e democratica organizzazione dei servizi digitali permetterà agli abitanti di poter accedere a servizi innovativi riducendo il livello di stress accumulato e nel contempo riducendo gli spostamenti improduttivi e ambientalmente impattanti (Obiettivo Bassa Romagna Smart). Ancora, una attenta ed efficiente azione di marketing territoriale renderà il territorio più attrattivo per l’attivazione di nuove iniziative imprenditoriali incentrate sulla qualità della vita, sulle unicità offerte dal sistema agroalimentare e dei servizi on demand (Obiettivo Bassa Romagna Creativa).

 

«Questi investimenti, fondamentali per il territorio, fanno da contraltare a una situazione delicata e complessa per quanto riguarda i costi di mantenimento delle strutture e dei servizi – ha sottolineato la presidente Proni -. I fondi del Pnrr infatti devono essere destinati a investimenti e non possono in alcun caso calmierare il caro vita derivato dalla crisi energetica che stiamo vivendo. Per questo ci troviamo in una situazione estremamente complessa, dove la sfida più grande è il mantenimento dei servizi senza gravare ulteriormente sui bilanci delle famiglie».

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