In piazza San Francesco per ricordare Giulia Cecchettin

Un forte NO alla violenza, che ha visto la massiccia partecipazione di uomini e donne di ogni età

Linea Rosa e Non una di meno sono scese in Piazza San Francesco alle 20.30 di lunedì 20 novembre al fianco di studentesse e studenti che hanno voluto organizzare un momento pubblico per testimoniare la loro vicinanza a Giulia Cecchettin e allo stesso tempo prendere distanza da qualsiasi forma di violenza.

La 22enne Giulia Cecchettin il 16 novembre si sarebbe laureata in Ingegneria Biomedica, se il suo ex ragazzo – che lei aveva lasciato ad agosto – non l’avesse (con grande probabilità) rapita e uccisa. Il corpo di Giulia Cecchettin è stato ritrovato nella zona del Lago di Barcis, in provincia di Pordenone, nella mattinata di sabato 18 novembre. Filippo Turetta, accusato di omicidio volontario, è stato fermato in Germania dopo una settimana di fuga nella sera di sabato 18 novembre. La sua Grande Punto aveva finito la benzina ed era fermo a lato di  un’autostrada tedesca a poca distanza da Bad Durremberg, cittadina del nord della Germania vicino Lipsia.

Un forte NO alla violenza, che ha visto la massiccia partecipazione di uomini e donne di ogni età che manifestano il loro rifiuto alla violenza di genere e hanno voluto rivolgere un ultimo addio a Giulia, e tutte le donne maltrattate, violate ed uccise, nella speranza che questa terribile tragedia possa essere l’ultima.

Secondo un rapporto del Ministero dell’Interno, aggiornato al 12 novembre scorso, le donne uccise in Italia quest’anno erano 102, di cui 82 in ambito familiare o affettivo (53 per mano di un partner o ex partner). A distanza di una settimana, le vittime di femminicidio per mano di partner o ex-partner nel 2023 fino ad oggi in Italia sono 54

Le parole di Linea Rosa

«Una piazza piena riunita in un silenzio assordante. Un silenzio rotto dalle parole coraggiose di studentesse e studenti che hanno deciso di urlare BASTA! Basta alla violenza, basta alla cultura del patriarcato. Basta ai #femminicidi! Una nuova generazione che chiede a gran voce un cambiamento che passi dall’educazione affettiva, emotiva e sessuale. Da 32 anni Linea Rosa è protagonista in questa battaglie e oggi più che mai vogliamo continuare a farlo al fianco di queste ragazze e questi ragazzi perché è proprio nella loro rabbia, determinazione ed energia che troviamo speranza per la necessaria rivoluzione culturale».

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