La Cgil piange la scomparsa di Giuseppe Casadio, “Beppe”, che è stata una figura di riferimento per il sindacato, sia a livello locale sia nazionale. In questo momento di dolore, la Cgil esprime le più sincere condoglianze ai familiari e ricorda il grande impegno che Casadio ha dedicato, per tutta la vita, al sindacato e ai temi sociali.
«Beppe Casadio – ricorda la segretaria generale della Cgil di Ravenna, Marinella Melandri – ha saputo coniugare, nei diversi incarichi che ha ricoperto dentro la Cgil, doti umane e grande capacità politiche e di analisi, sostenute da una solida base culturale, tutti elementi che hanno lasciato in chi lo ha conosciuto un’impronta profonda. Ha guidato la nostra Camera del Lavoro in anni difficili, segnati da crisi occupazionali e di redditività e dal declino della chimica, affrontando la sfida imposta dalle ricette del neoliberismo. Il suo impegno non si è mai fermato, anche negli anni della malattia, offrendo sempre un lucido contributo alla lettura del nostro tempo e indicando la strada dell’impegno collettivo per ridisegnare il futuro».
«Beppe Casadio – ricorda il Sindaco Isola – è stata una grande personalità e un fine intellettuale che ha dato, ai massimi livelli, un forte contributo allo sviluppo del mondo del lavoro e sui diritti dei lavoratori. Beppe è nato e cresciuto nella nostra comunità e qui è ritornato al termine di importantissime esperienze che lo hanno visto ai vertici di istituzioni nazionali, della Cgil e nella segreteria nazionale confederale dei sindacati. Per tutta la vita si è battuto affinché il nostro Paese facesse davvero suo l’Articolo 1 della Carta Costituzione per fare in modo che il lavoro fosse sì un diritto ma anche una possibilità di emancipazione e di inclusione sociale».
«È per questo – continua – che il suo contributo nel mondo del lavoro attraverso il sindacato, il suo impegno e le tante pubblicazioni sul tema sono stati passi fondamentali, questo a testimonianza della profondità delle sue analisi sul tema. Nel 2021 Faenza gli attribuì l’onorificenza di ‘Faentino sotto la Torre’ e, malgrado non intervenne alla cerimonia per problemi di salute, ricordo la sua commozione il giorno nel quale gli comunicammo la notizia. Faenza, con la sua scomparsa perde una figura chiave. Il mio pensiero va ora ai familiari, alla moglie Milena e ai figli Chiara e Simone, ai quali va il mio più caro abbraccio per l’enorme perdita».
Casadio, di origini faentine, ha mosso i primi passi all’interno del sindaco nella categoria della Cgil Scuola. Dopo avere conseguito la laurea in Pedagogia, si era infatti dedicato all’insegnamento. Nel giro di qualche anno, la sua attività sindacale lo porta alla Fiom di Ravenna diventandone in seguito segretario generale. Nel 1979 entra nella segreteria provinciale della Camera del lavoro di Ravenna-Lugo di cui viene eletto segretario generale nel 1980. Nel 1986 approda alla segreteria regionale della Cgil, diventandone il segretario generale nel 1988.
Eletto nella segreteria confederale nazionale Cgil, nel 1996 si trasferisce a Roma mantenendo l’incarico fino al 2004. In quell’anno entra a far parte del comitato celebrativo del Centenario del sindacato e, in quello successivo, del Cnel, Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (VIII legislatura, 2005-2010), ricoprendo l’incarico di presidente della Commissione politiche del lavoro e dei settori produttivi, nella quale è riconfermato nella IX legislatura (2010-2015).
La figura di Casadio si è distinta anche per le varie pubblicazioni. Dal 1996 al 2004 ha prodotto numerose prefazioni e introduzioni a saggi e atti della Cgil nazionale su temi quali il mercato del lavoro, l’occupazione giovanile e femminile, il lavoro dei migranti e il diritto al lavoro per i diversabili; pubblica altresì relazioni e prefazioni a convegni sui temi ambientali e della tutela del territorio, promossi dalla Cgil nazionale, o da strutture territoriali del sindacato; pubblica anche analoghi interventi sui tema della legalità e della lotta alla criminalità organizzata. Nel 2009 firma un saggio sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali presentato anche alla Camera dei Deputati.
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