«È stato un grande successo sopra ogni più rosea previsione – afferma Giordano Sangiorgi, patron del MEI, insieme alle associazioni di categoria dei produttori indipendenti AFI e AudioCoop – . Abbiamo così dato un forte segnale di speranza di ripresa e ripartenza a tutto il settore della musica italiana indipendente ed emergente, ricevendo tanti attestati di stima, amicizia e solidarietà e confermando che questa musica è il futuro del paese. Ora dopo questi 25 anni chiudiamo un cerchio, festeggiamo e chiediamo che il MEI possa ripartire solo con una compagine più rafforzata che coinvolga compiutamente enti e privati, sia a livello locale che a livello regionale e nazionale come accade per le eccellenze del territorio, per diventare una vetrina ufficiale della cultura musicale delle nuove generazioni del nostro Paese».
Durante l’estate è stata realizzata un’indagine a cura del MEI e i dati parlano di circa 100 tra artisti, dj, musicisti e band attive sul territorio con una predilezione per il pop rock e la canzone d’autore, ma anche di un forte movimento sul rap e sull’indie elettronica e alcune nicchie che operano sul jazz, sul folk, sul metal e sul blues, tutte di grande qualità. L’età media è sui 25 anni con una presenza al 50% di band, ensemble e gruppi, al 25% tra cantautori e cantautrici e cantanti e per l’altro 25% per tutto il resto. Da segnalare, come da indagine realizzata lo scorso anno per il Corso sulla Canzone d’Autore, che ogni plesso scolastico ha almeno un centinaio di musicisti attivi a conferma che sono circa 500 i musicisti attivi under 20 sul territorio faentino ai quali se ne aggiungono altrettanti sopra i 20 anni di età. Sono quindi oltre 1000 i musicisti attivi a Faenza.
A questi si aggiungono almeno una cinquantina di realtà di band e artisti storici che proseguono a suonare anche in questo periodo e che traggono le loro origini dalle band degli Anni ‘70, ‘80 e ‘90 e che hanno lavorato sia dal vivo che con testimonianze a una storia del rock del territorio che merita di essere sostenuta per farne un docufilm. Faenza e l’Unione dei Comuni della Romagna Faentina sono quindi un bacino di creatività giovanile musicale ad alto impatto capace di rilanciare le giovani generazioni nella ‘ripartenza’ – naturalmente attivandosi fin da ora per proseguire con i cartelloni live e gli eventi per questo circuito con sostegni economici – e capace di contrastare il disagio attraverso itinerari di comunità e di condivisione che non fanno che aumentare il benessere personale e di una collettività’.
Da qui l’appello di Giordano Sangiorgi, patron del Mei, a favore di una politica unitaria del settore musicale per fare di Faenza e del suo comprensorio una città più unita, più al passo coi tempi, più innovativa e in sostanza più ricca sia culturalmente che economicamente.
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