I più appassionati tengono in mano un telefono per vedere i movimenti dei ciclisti in tempo reale; altri cercano la posizione migliore da cui fotografare o filmare il tanto atteso arrivo. Qualcuno commenta la partita giocata ieri dall’Italia agli Europei, che è valsa una discussa eliminazione. Molti si riparano all’ombra. Ci sono magliette gialle, ombrelli gialli, cartelli alzati – uno addirittura con scritto Australia -, manifestanti pro Palestina, anziani e bambini, ravennati e turisti. In totale saranno circa 300 le persone che si sono raccolte a Porta Serrata a Ravenna, all’imbocco di via di Roma, storica strada che taglia in due la città attraversandola da nord a sud, per assistere al passaggio della seconda tappa del ‘Grand Départ Italia’ (Cesenatico-Bologna) del Tour de France 2024.
I ciclisti partono intorno alle 12.15 da Cesenatico – città del mitico ‘Pirata’ Marco Pantani, lo scalatore che ha centrato la doppietta ‘Giro-Tour’ nel 1998, impresa riuscita a pochi eletti – per arrivare a Bologna nel pomeriggio.
Una coppia di ragazzi indossa maglietta e cappellino del Tour. «Ieri eravamo a Rimini, poi siamo venuti qui a Ravenna e più tardi andremo a Bologna – spiega in inglese Daniel -. Siamo venuti qui da Praga per assistere al Tour e ci stiamo divertendo molto. Non sono io il vero appassionato, ma la mia fidanzata Clara».
«Amo il ciclismo e il Tour – racconta Clara -. Daniel mi ha regalato questo viaggio per il compleanno. Ieri a Rimini abbiamo visto il passaggio della prima tappa ed è stato molto emozionante. Oggi siamo venuti qui a Ravenna. Sono davvero entusiasta».
Poco più avanti due donne sono sedute sull’uscio di un portone. Spiegano che vengono dal Colorado negli Stati Uniti e che stanno girando l’Europa in bicicletta. Hanno attraversato la Lituania e la Slovenia, poi ieri sono arrivate a Venezia. «Quando abbiamo visto che il Tour de France passava così vicino, abbiamo pensato “Non possiamo non andare a vederlo”. E così siamo venute a Ravenna, questa volta in treno», raccontano.
Man mano che l’orario del passaggio si avvicina iniziano a passare sempre più auto della polizia e del Tour. Alcune trasportano biciclette, altre gadget da distribuire al pubblico festante. L’atmosfera è elettrica. «Sono a Mirabilandia», dice qualcuno nella folla.
Un signore 90enne è seduto su una sedia che si è portato da casa, accompagnato dal figlio, e racconta: «Se mi avessero detto che il Tour de France sarebbe passato da Ravenna, non ci avrei mai creduto. Quando ero giovane io non c’erano tutti questi eventi».
«Sono a Ponte Nuovo», riferisce un signore posizionato all’interno dell’antica porta della città, intorno alle 12.50. Posizionata al culmine della salita di via di Roma, Porta Serrata promette di essere un ottimo punto di osservazione della gara.
Qualche istante prima, c’è chi ha avuto il piacere di ammirare la flotta di ciclisti passare davanti alla basilica di Sant’Apollinare in Classe, monumento Unesco, fissando nella memoria un’immagine di rara bellezza destinata a restare nel tempo.
Sono le 13.03 quando i primi 12 ciclisti in fuga risalgono via di Roma, per poi svoltare nella circonvallazione San Gaetanino e proseguire verso la Faentina. 10 minuti dopo una marea colorata invade la via in un tripudio di emozioni e acclamazioni.
In un attimo i ciclisti riempiono la visuale. Come in un quadro, occupano perfettamente lo spazio visivo che l’arco di Porta Serrata offre su via di Roma. Sembrano non finire più. Ma in un secondo hanno già svoltato dietro l’angolo, sparendo verso il prossimo obiettivo. È successo davvero: il Tour de France ha attraversato Ravenna.
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