Flavia Sansoni, perché fare il volontario Mistral? «Per fare la differenza»

La Protezione Civile ravennate è impegnata in diversi servizi: spesa per i cittadini alluvionati, progetto anti-caldo e protocollo antincendio boschivo

Quando scatta l’emergenza, tra i primi a intervenire a Ravenna c’è la Protezione Civile R.C. Mistral. L’associazione opera infatti nella previsione e prevenzione dei rischi e, in caso di calamità, interviene per prestare soccorso e assistenza alla cittadinanza. «Aiutare è la nostra passione», questo è il motto dei volontari. A parlare dei servizi che l’associazione offre alla cittadinanza è la segretaria generale Flavia Sansoni, che svela inoltre qual è il valore aggiunto che il volontariato dà ala sua vita.

Quando e con quale missione nasce la Protezione Civile R.C Mistral?

«Quest’anno l’associazione compie 30 anni, ora siamo 100 volontari. Lo scopo è sempre stato quello di realizzare i grandi obiettivi della Protezione Civile, che sono la tutela delle persone e delle cose e il ritorno alla normalità dopo gli eventi emergenziali. Nel tempo la modalità su come fare protezione civile è cambiata. Se in passato si interveniva per lo più a evento avvenuto, negli anni il principio ispiratore è diventato il “fate prima”. Oggi, infatti, la Protezione Civile si occupa anche di prevenzione. Restano comunque emergenze che non sono prevedibili né per intensità che per vastità».

L’alluvione rientra tra queste?

«Viviamo in un tempo molto particolare per quanto riguarda il clima. Quando è arrivato il maltempo in Romagna, eravamo stati allertati, il sindaco che è il capo della protezione civile a livello locale lo sapeva e aveva condiviso con noi tutto. Nonostante ciò, pur consapevoli della ciclicità di certi fenomeni, non si sapeva che sarebbe arrivata una quantità così incredibile di acqua, è l’intensità e la vastità che sono imprevedibili».

Dopo l’alluvione è arrivato il gran caldo, con temperature estreme, che ha portato all’attivazione del protocollo anti-caldo nei giorni scorsi. Di cosa si tratta?

«Questo progetto nasce 15 anni fa ed è a tutela delle fasce fragili. Parte dopo almeno tre giorni consecutivi di indice Thom, rilevato da Arpa, che indica un grado elevato di disagio climatico dovuto a una combinazione di calore, assenza di vento e umidità. Al quarto giorno di disagio consecutivo il protocollo entra in azione e rimane in vigore fino a quando l’indice non torna normale. Il progetto è nato in collaborazione con il Comune di Ravenna e l’Ausl e mira a monitorare le persone che normalmente frequentano le aree verdi, spesso le persone più a rischio, ovvero gli over, abituati a uscire perché non hanno l’aria condizionata in casa».

In concreto, in cosa consistono i vostri interventi?

«Ci impegniamo soprattutto nel trasmettere un senso di vicinanza, perché oltre al fatto che andiamo e gli diamo l’acqua e il volantino dell’Ausl con i consigli su come proteggersi dal caldo, ci fermiamo anche per scambiare due parole, perché il senso di solitudine in alcuni momenti può essere un’arma molto pesante. Mentre nei primi tempi trovavamo nei parchi una grande affluenza nelle ore più calde, ora devo dire che le persone sembrano aver capito il messaggio. Possiamo quindi affermare che il progetto ha dato i suoi frutti, non solo grazie a noi, ma a tutti coloro che si occupano di informazione. Questo, però, non toglie che troviamo sempre qualcuno… Per esempio, l’altro giorno al parco Il Fagiolo un signore che fa parte di un gruppetto di anziani, ormai ben noti, mi ha detto in dialetto: “Oh, avevo proprio sete, era ora che arrivaste” Oppure altri mi dicono: “Non potremmo mica venire a giocare alle sei che dopo ci rimane poco tempo…”».

Anche in estate prosegue inoltre il servizio di spesa per i cittadini alluvionati. Come vi si può accedere?

«Bisogna passare per i Servizi sociali e il Comune, non è possibile venire direttamente da noi. Bisogna inviare prima una mail all’indirizzo donazioni@comune.ravenna.it con la richiesta, dopodiché i Servizi sociali decideranno se approvare o meno la richiesta dopo i dovuti controlli. Infine, ci viene fornita una lista con i nominativi e ci occuperemo di contattare le famiglie selezionate per organizzare gli step successivi».

Quali sono le zone in cui è ancora attivo e necessario questo servizio?

«Sicuramente Fornace Zarattini, San Pietro in Vincoli, Villanova, Coccolia, Castiglione e Roncalceci. Sono oltre 100 le famiglie in difficoltà, molte delle quali sono ancora fuori casa. Altre invece sono tornate nelle loro abitazioni ma, per esempio, non hanno ancora una cucina. La spesa a volte la consegniamo a casa mentre altre volte la vengono a ritirare direttamente da noi».  

Sempre in estate è attivo il protocollo antincendio boschivo…

«Il progetto si divide su due fronti. Da una parte prevede a livello comunale un controllo delle aree pinetali, in collaborazione con le altre associazioni di protezione civile di Ravenna con cui andiamo d’accordo e collaboriamo. Dall’altra parte, siamo in supporto al coordinamento della Provincia di Ravenna, quindi sul fronte regionale».

E tutto si basa sul lavoro instancabile dei volontari Mistral…

«Sì, uno sforzo incredibile, visto che non restiamo fermi un giorno… Tutti abbiamo una famiglia e un lavoro e ci ritagliamo ore da dedicare agli altri. Troppo spesso la Protezione Civile, che in Italia è strutturata sul volontariato, viene data per scontata. Il volontariato dà un valore aggiunto alla nostra vita, ma noi ci occupiamo anche di altro e questo non va dimenticato… Mi piacerebbe che ci si ricordasse della Protezione Civile anche in tempi non sospetti».

Se qualcuno volesse entrare nell’associazione come volontario quali sono i passaggi da compiere?

«Abbiamo sempre tanto bisogno, ben venga. Si può mandare una mail a rcmistral@rcmistral.it oppure visitare il nostro sito www.rcmistral.it o i social. C’è da compilare una semplice domanda. Chi lo desidera, può anche venire in ufficio: siamo aperti il martedì e il sabato pomeriggio per chiedere info e dettagli».

Perché diventare un volontario Mistral?

«Ruberò una frase al mio presidente: “Per fare la differenza”.  In questo mondo un po’ distratto dove si ha la tendenza a raccontare più le cose negative, perché le cose belle fanno meno rumore, fare volontariato è sicuramente un valore aggiunto alla propria vita ed è fare la differenza nel proprio piccolo e nel territorio. Una differenza, devo dire, che ci viene riconosciuta anche da tante aziende che ci hanno donato tante cose per gli alluvionati, aziende di Ravenna e non solo che ringraziamo di cuore e di tutti coloro che hanno ricevuto. Perché noi possiamo donare solo perché abbiamo ricevuto».  


Eleonora Macchini

Eleonora Macchini è nata e cresciuta a Ravenna, attualmente è iscritta al corso di laurea triennale in Comunicazione d’impresa e Relazioni Pubbliche alla IULM di Milano. 

L’interesse per la scrittura l’ha sempre accompagnato e negli ultimi anni ha avuto alcune opportunità che le hanno permesso di mettersi alla prova come articolista, attività che porta avanti con passione nel suo tempo libero.

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