Finti vaccini Covid: Passarini è fuori dall’Ausl. I pazienti: «Rivogliamo il nostro medico»

Ai pazienti è arrivata una comunicazione via sms il 13 marzo e l'ultimo giorno di lavoro del medico di Marina di Ravenna sarà venerdì 15. Gli assistiti si sono lamentati per il poco preavviso e hanno sollevato alcune preoccupazioni

L’Ausl Romagna ha revocato la convenzione a Mauro Passarini, il medico di Marina di Ravenna al centro del processo per i falsi vaccini Covid per ottenere il Green Pass. Passarini ha già patteggiato due anni per i reati di falso, peculato ed evasione dagli arresti domiciliari, mentre è caduta l’accusa di corruzione. Nel frattempo procede il processo che vede imputati 227 tra pazienti e qualche dipendente Ausl per il reato di falso ideologico in concorso.

La rivolta dei pazienti: “Rivogliamo il nostro medico”

Il provvedimento disciplinare prevede dunque che Passarini non possa più essere ‘medico di famiglia’. La comunicazione è arrivata ai suoi assistiti via sms mercoledì 13 marzo e l’ultimo giorno lavorativo sarà il venerdì 15. I pazienti sono rimasti spiazzati e hanno criticato il poco preavviso. Le maggiori preoccupazioni sono legate alla mancanza di medici a Marina e il timore di dover far spostare gli anziani a Ravenna per farsi visitare. L’avvocato di Passarini ha fatto sapere che intende fare ricorso al giudice del Lavoro.

«Una comunicazione in una materia così importante con soli 3 giorni di preavviso rappresenta un vulnus al rapporta tra noi pazienti e questa AUSL che con questa decisione assurda ha creato uno stato di ansia e destabilizzazione nei moltissimi anziani e disabili assistiti dal dottore», commenta il presidente del Comitato cittadino Stefano Gardini.

«Non si può privare la comunità di Marina di Ravenna di uno dei pochi medici comunicandolo solo 3 giorni prima della data di cessazione del rapporto senza offrire una soluzione alternativa. Spostare i tanti anziani verso medici di Ravenna (a Marina di Ravenna nessuno ha posto) è impensabile e solo chi non ha il minimo contatto con le realtà ed il territorio può farlo, con motivazioni tra l’altro oscure a tutti», conclude.

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