Questa mattina il Commissario Figliuolo si è recato in visita alle località della Romagna colpite dell’alluvione durante un piccolo tour che ha coinvolto Conselice, Sant’Agata sul Santerno, Lugo e Bagnacavallo. Durante la mattinata ha avuto modo di conftrontarsi con i comuni alluvionati, la Provincia e la Ragione.
Fra le richieste ricevute dalla cittadinanza la consegna a Bagnacavallo di una petizione per chiedere un nuovo ponte sul Lamone, per la ferrovia, che crei meno rischi in caso di nuove piene.
«Dopo la prima fase di messa in sicurezza – ha dichiarato Figliuolo – procederemo con studi approfonditi sul miglioramento del territorio e le sue infrastrutture».
Il commissario ha anche dichiarato che presto saranno inviati un tecnico e un amministrativo per contribuire a snellire la grande mole di lavoro creatasi nel post alluvione.
«L’incontro di oggi con il commissario Figliuolo a Bagnacavallo, Lugo e Sant’Agata sul Santerno è stato molto importante – dichiara il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale -. Al di là dei sopralluoghi, che sono sempre importanti per rendersi conto della situazione, c’è stato anche un incontro chiarificatore con i sindaci dopo alcune polemiche pubbliche. Abbiamo messo a terra le problematiche, la necessità di accelerare al massimo per fare arrivare gli indennizzi a famiglie e imprese, di cambiare e migliorare le procedure per aumentare il personale degli enti locali che lavorerà per l’alluvione, sia nelle opere pubbliche che nelle procedure per le pratiche di indennizzo. Entro la fine di quest’anno partiranno finalmente anche i gruppi di lavoro per l’aumento della sicurezza. In Romagna ad ogni allerta meteo c’è paura, a volte anche panico, è necessario iniziare ad identificare le opere strategiche, quelle importanti, che oltre alla manutenzione dei fiumi diano sicurezza al territorio.
L’incontro con il generale Figliuolo qui in Bassa Romagna è stata poi l’occasione per approfondire il tema della ex Farmografica, impresa di Cervia del packaging. Un’eccellenza nel settore farmaceutico, con 92 dipendenti che rischiano di perdere il lavoro per la scelta di una multinazionale, la Mm, che a seguito dell’alluvione sta decidendo di delocalizzare e chiudere lo stabilimento. Oggi le norme non consentirebbero a un nuovo imprenditore che volesse subentrare di poter ottenere gli indennizzi. Chiederemo quindi, dopo il tavolo di domani in Prefettura, un tavolo presso il Ministero del Lavoro. Abbiamo la disponibilità del commissario a partecipare a questo incontro, perché riteniamo vada fatta una norma ad-hoc per garantire l’occupazione e sostenere non l’impresa che vuole scappare ma quella che vuole ripartire, ossia l’imprenditore che vorrà rilanciare lo stabilimento e continuare a dare lavoro alle persone».
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