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“Fare memoria”: il rapporto tra teatro e archivi è esplorato al Ridotto del Goldoni a Bagnacavallo

La Bottega dello Sguardo di Bagnacavallo e l’associazione culturale Ateatro organizzano “Fare memoria”, due giornate di incontri con artisti e archivisti a cura di Renata M. Molinari e Oliviero Ponte di Pino. L’evento, in collaborazione con Accademia Perduta/Romagna Teatri e con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo, della Regione Emilia-Romagna e del Comune, si terrà domenica 12 novembre dalle 15 alle 19 e lunedì 13 novembre dalle 10 alle 17.30 presso il Ridotto del Teatro Goldoni di Bagnacavallo.

«“Fare memoria” è termine proprio dell’artigianato dell’attore teatrale, rimanda al lavoro e alle tecniche di memorizzazione – sottolineano gli organizzatori – ma anche al percorso intimo che consente di fare proprio un testo e di restituirlo al pubblico, nella sua forma originale, sì, ma arricchita dal percorso logico ed emotivo attraverso l’esperienza dell’attore stesso.»

Su questo si confronteranno i partecipanti al convegno, fra arti figurative, lingua, canto, oralità e scrittura. Una sezione particolare sarà dedicata al delicato rapporto fra arte e archivi.

La memoria del teatro: il rapporto con gli archivi

«Interrogarsi sul rapporto tra il teatro e gli archivi – riprendono i curatori – significa anche esplorare il rapporto tra la creatività degli artisti con la tradizione, con il repertorio, con la memoria. È questo il filo rosso di “Fare memoria”. Da sempre gli artisti sono costretti al confronto con il passato, nelle sue molteplici forme come primaria fonte di ispirazione ma anche con la necessità di distaccarsene».

«Negli ultimi anni la memoria del teatro pare cambiare, per spinte interne, cioè le diverse modalità produttive e l’evoluzione estetica, ed esterne, poiché il digitale sta trasformando radicalmente le nostre modalità di accesso alle memorie, sia quelle esterne, ormai pressoché infinite, sia quelle interne, con un Io in costante trasformazione. Sempre più spesso – concludono – gli artisti fanno un uso creativo della memoria (a cominciare da quella conservata negli archivi), sempre più spesso chi gestisce un archivio avverte la necessità di utilizzare le arti e in particolare lo spettacolo per esplorare nuove modalità di fruizione.»

I partecipanti

Alle due giornate hanno già assicurato la loro partecipazione, tra gli altri, Maria Ida Biggi, Mimmo Borrelli, Davide Caroli, Patrizia Carroli, Massimiliano Civica, Ambra D’Amico, Annalisa Lari, Claudio Leombroni, Claudio Longhi, Marina Luzzoli, Dario Marconcini, Ermanna Montanari, Mirella Plazzi, Debora Rossi, Annalisa Rossi, Vittorio Salmoni, Nicola Samorì, Ruggero Sintoni.

Il convegno conclude il progetto triennale dedicato a “Memoria e Teatro” realizzato dalla Bottega dello Sguardo nel triennio 2021-2023 (anche grazie al contributo erogato dalla Regione Emilia-Romagna con la legge regionale 18/2000) e si riallaccia alle giornate di studio dedicate nel 2019 agli Archivi dell’effimero, sempre in collaborazione con Ateatro e Accademia Perduta.

Per l’Associazione Culturale Ateatro, “Fare memoria” risponde alla costante attenzione al tema degli archivi e della memoria del teatro che caratterizza fin dal 2001 l’attività del sito ateatro.it (che è anche un archivio digitale con circa quattromila articoli, interviste, saggi) ed è stato al centro di numerose iniziative dell’associazione. Ingresso gratuito.

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