Il motociclista Iader Giraldi, di Faenza, è pronto ad affrontare la sua seconda Dakar, gara motociclistica di rally, che quest’anno si svolgerà in Arabia Saudita. In 12 tappe per 7.891 km di piste, con dune e passaggi rocciosi, compresi 4.727 km di prove cronometrate è una delle gare più dure del mondo.
Lo scorso anno ha concluso alla prima partecipazione la sua Dakar qualificandosi 55° nella categoria Rally2 e 78° nella classifica generale su 150 partenti. Raramente un pilota di moto riesce a concludere la Dakar alla sua prima edizione. Il risultato principale è stato più che soddisfacente, tanto che a giugno di quest’anno, complice l’appoggio di una serie di aziende Emiliano Romagnole, ha deciso di partecipare alla seconda Dakar.
«A un sogno realizzato – racconta il pilota – è seguito un progetto strutturato. Diverse aziende della Motorvalley e molte del Faentino e Forlivese, guidate da imprenditori appassionati, hanno deciso di sostenere la mia seconda partecipazione. Non posso fare a meno di citarle perché senza la loro intuizione e generosità non sarei qui a portare avanti il progetto: in particolare ringrazio il negozio di abbigliamento sportivo Caponord/Motobeat, il caffè race Bottega Bastarda, il team TenJob, le Grafiche MDM e il moto club WintersBikers fra le aziende romagnole che mi hanno sostenuto, così come Thermo System srl, SelfChorence, MCDonald Vignola, Enoteca WineAll le altre aziende emiliane».
«La visibilità ottenuta – sottolinea Iader Giraldi – grazie al lavoro svolto durante la gara come cronista per Rally Pov, unico canale tematico a raccontare giornalmente il dietro le quinte dei piloti privati, mi ha poi dato visibilità anche presso diversi partner tecnici come Airoh, Jerez, Dunlop e 736googles».
La sfida del pilota N.125 è sempre più ardita in quanto quest’anno parteciperà nella categoria Malle Moto, ovvero la categoria che prevede che il pilota non abbia assistenza e meccanico al seguito. Pertanto dovrà fare da solo assistenza meccanica per tutta la durata della gara e sarà veramente solo con se stesso per tutta la logistica.
«Ho 51 anni – racconta il pilota – e mi sono detto: alziamo subito il livello della sfida perché il tempo non è molto. Così mi sono preparato per questa nuova avventura con due obiettivi, il corpo e la moto. Grazie a FisioEquipe, l’azienda di Roma che mi segue nella preparazione, ho potenziato il mio corpo per avere maggiori prestazioni in quanto lo stress fisico aumenterà perché le ore di riposo diminuiranno».
«Allo stesso tempo – continua -, con il mio nutrizionista Francesco Cagnazzo, il mio psicologo sportivo Angelo Carnemolla e Pino di Ionna per l’analisi dei dati, abbiamo lavorato sull’efficienza fisica. Fondamentale è stata anche la preparazione della moto e della tecnica meccanica realizzata grazie al mio team Celestini Racing di Civitavecchia. Sono inoltre orgoglioso di portare il Motorsport Faentino nuovamente alla ribalta internazionale, perché dallo scorso anno Faenza non è più solo l’unica città ad avere sia un team di F1 che un team di moto GP ma ora anche un team Zeranta alla Dakar».
Inoltre, insieme al comune di Faenza, lo scorso anno il team di Iader Giraldi e Rally Pov hanno organizzato MotorPlay, un evento sulla Motorvalley Romagnola, realizzato in versione ridotta per il grave problema sorto a Faenza con l’alluvione di maggio.
Quest’anno è confermata la prima edizione di MotorPlay il 12 , 13 e 14 di luglio, con la presenza di tanti brand a livello nazionale. Si svolgerà in centro a Faenza con numerose attività espositive e di intrattenimento e nell’area di Oriolo dei Fichi dove saranno allestiti il Bivacco e alcune aree training.
Infine, l’impegno sociale di Iader Giraldi sarà portato anche alla Dakar con un messaggio particolare.
«In questi ultimi mesi – racconta Giraldi – mi hanno fortemente colpito le parole di Gino Cechettin, padre di Giulia, ennesima donna vittima di femminicidio in Italia: gli uomini sono i primi che devono mandare un messaggio di cambiamento di tipo culturale ed educativo. Come uomo e padre di due ragazze mi sono molto sentito coinvolto e ho deciso di portare nel mio casco alla prossima Dakar un messaggio positivo e indiscutibile: Woman First, gli uomini devono cambiare».
«Un invito – conclude – a curare con attenzione i nostri atteggiamenti, i nostri sguardi, le nostre parole affinché soprattutto le nuove generazioni acquisiscano nuove sensibilità. Noi sportivi abbiamo il dovere di portare sempre nuove sfide a noi stessi ma anche ai nostri appassionati tifosi. É un messaggio retorico, è un messaggio inutile, allora tanto meglio, significa che la società sta migliorando».
L’esperienza di Iader, realizzata lo scorso anno durante la Dakar, è stata racchiusa in un libro dal titolo “Devo fare la Dakar”. Il primo libro che racconta la preparazione e le avventure di un pilota dakariano, per poter fare la Dakar viaggiando con lui sulla sua moto. Nelle parole di Giraldi “ho voluto restituire tutte le gemme e gli apprendimenti di questa esperienza. Leggere questo libro è un po’ come vivere la Dakar dall’interno.”
La partenza sarà il 5 gennaio, l’arrivo il 19 gennaio. Potete seguire Iader sul canale @dealwiththeunwxpected o su @rallypov. Ogni sera farà una diretta mentre eseguirà la manutenzione alla sua moto raccontando le avventure della giornata appena trascorsa.
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