Faenza, mostra e concerto in omaggio a Romolo Liverani

Domenica 7 maggio alle 10 verrà inaugurata la mostraOmaggio a Romolo Liverani“, con la quale la Biblioteca di Faenza, depositaria di 14 album di disegni, intende rendere omaggio al grande artista faentino scomparso nel 1872. L’esposizione sarà allestita nella prestigiosa Sala del Settecento e sarà corredata di pannelli illustrativi curati dalla storica dell’arte Marcella Vitali.

Seguirà, alle 11.30, il Concerto Ricreando suoni perduti della musicista Vania Dal Maso, che eseguirà musiche per tastiera del ‘300 e ‘400.

Omaggio a Romolo liverani

La vicenda artistica di Romolo Liverani (1809-1872) prende l’avvio nella Faenza del terzo decennio dell’Ottocento e da quella Scuola di Disegno che per diversi decenni educò i giovani all’esercizio scrupoloso secondo le linee indicate sia da Felice Giani sia dal primo direttore Giuseppe Zauli. Romolo fu tra i migliori allievi del corso biennale della Scuola di Architettura, diretta da Pietro Tomba a latere dei corsi di disegno di figura e di ornato, che impostava le basi di un rigoroso disegno geometrico e architettonico per poi spaziare alla rappresentazione scenografica.

Partecipe della stagione straordinariamente felice dell’arte e artigianato artistico di alta specializzazione, la civiltà dell’Ottocento faentino, la versatile attività di Romolo trova  uno sbocco naturale nel teatro, ma con gli occhi di un pittore di teatro si muove in altri ambiti,  rappresentando con la sua personale visione i paesaggi d’invenzione, inseriti nelle decorazioni murali del fratello Antonio, e soprattutto le splendide vedute di cui riempie una quantità impressionante di taccuini durante le passeggiate in città e dintorni, i viaggi e i trasferimenti per il lavoro di scenografo tra Romagna e Marche e ben oltre.

In ogni ambito il suo linguaggio pittorico sa esprimere magistralmente la piena sintonia con il suo tempo grazie agli effetti scenici tipici della cultura romantica, consapevole della possibilità emotiva del colore e della sua carica drammatica, quindi gli effetti luministici, i bagliori, i contrasti chiaroscurali, raggiungendo l’apice nella scenografia per le messinscene di melodrammi, soprattutto quelli di Bellini e Donizetti, oltre al primo Verdi.

La parabola di Romolo si consuma nell’arco di tempo dell’età romantica per poi sfiorire quando ai sogni e alle passioni si sostituisce la presa di coscienza della realtà, agli ideali risorgimentali l’Italia unita.

Percorso espositivo e testi a cura di Marcella Vitali, con il contributo di Ilaria Chia.

Ricreando suoni perduti. Tastiere medievali nella casa del Codice di Faenza

Per il settimo anno consecutivo la musica tornerà a suonare tra le pareti dell’ex convento dei Servi di Maria, che dal 1825 ospita la Biblioteca comunale. Il tradizionale appuntamento con la musica è organizzato in collaborazione con il Collegium Musicum Classense nell’ambito della rassegna “Tasti, antico ma non solo”

In programma Musiche per tastiera fra ‘300 e ‘400 eseguite da Vania Dal Maso.

Il percorso è diviso in tre parti, dedicate, rispettivamente, a clavicordo, claviciterio e clavisimbalum. Nella prima parte, il sapore arcaico dell’estampie Retrové e la semplice vivacità degli altri brani sono resi attraverso l’intima e morbida sonorità del clavicordo.
La parte centrale, tutta dedicata al Codex Faenza, si serve della sfavillante brillantezza del claviciterio, strumento appropriato alle fitte trame sonore delle intavolature per tastiera della ballata di Antonio Zacara da Teramo e dei madrigali di Bartolino da Padova e Jacopo da Bologna. La terza parte si apre con una ballata di Francesco Landini dal Codex Faenza e comprende una scelta di brani dal Lochamer Liederbuch e dal Buxheimer Orgelbuch.

Vania Dal Maso è docente di Semiografia musicale e Teoria della musica rinascimentale al Conservatorio di Musica di Verona. Diplomata in Pianoforte, Clavicembalo, Musica corale e direzione di coro, è aggregata all’Accademia Filarmonica di Bologna come clavicembalista.
Attiva come musicista e musicologa, si dedica particolarmente alla letteratura degli strumenti cordofoni a tastiera dei secoli XV-XVI (clavisimbalum, claviciterio, clavicordo, clavicembalo), con concerti, conferenze e masterclass in Italia e all’estero. È autrice del volume Teoria e Pratica della Musica Italiana del Rinascimento (LIM, 2017).

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