«Siccome non si sa dove piazzare le navi di salvataggio è risaltato fuori dal dimenticatoio il termine “Fabbrica Vecchia”. Si tratta del nome affibbiato con pochissima fantasia ad una banchina recentemente realizzata in affaccio alla Pialassa del Piombone. Poiché quella banchina attualmente non serve a niente, tutte le volte che si può “la macchina collaudata” (o presunta tale) che sta dietro agli attracchi delle Ong cerca di far mettere lì la nave di turno. Poiché i limiti dell’accosto sono evidenti, sono più gli annunci del prefetto che gli effettivi attracchi». Queste le parole di Ravenna in Comune, che denuncia la situazione di Fabbrica Vecchia e Marchesato.
«Quando i lavori di ristrutturazione della Fabbrica Vecchia e del Marchesato, che si trovano alle spalle della banchina, saranno finiti, ovviamente, l’accosto, troverà finalmente un possibile utilizzo e, contestualmente, non sarà più disponibile per dirottarvi lo sbarco dei sopravvissuti alle traversate della speranza. E questo quando avverrà? »
«In realtà, prima di finire i lavori dovrebbero iniziare. Ad oggi risultano solo dei cosiddetti lavori di messa in sicurezza che dovrebbero impedire ai muri da anni pericolanti di cedere di schianto. E già il mancato schianto non è un esito scontato vista l’incuria protrattasi per anni e anni, interrotta soltanto da periodici annunci vuoti di conseguenze. La destinazione finale per gli storici edifici del porto, più volte inutilmente annunciata, è quella di entrare nella disponibilità dei Vigili del Fuoco come comando operativo locale e centro di formazione».
«Ovviamente queste attività avrebbero più facilmente trovato una collocazione senza scomodare il recupero degli edifici storici che, invece, avrebbero meritato una conservazione a prescindere: la realizzazione di entrambi nella seconda metà del ‘700, per quanto più ravvicinata ai nostri tempi dei monumenti bizantini, ne avrebbe comunque dovuto fare un patrimonio di per sé da tutelare, senza inventarsi la scusa dei Vigili del Fuoco», continua.
«Non è andata così. Il Comune, invece di pensare alla tutela, ha dedicato ogni cura al riuscito tentativo di sbarazzarsene regalando il tutto all’Autorità Portuale. Quest’ultima, a sua volta, da più di vent’anni assume impegni e pure li rinnova per un recupero dei fabbricati. Il primo che ci ricordiamo risale al 3 luglio 2003 e vedeva firmatari Remo Nazareno di Carlo per l’Ente Porto e Vidmer Mercatali per il Comune di Ravenna. Impegni disattesi da più di vent’anni, dunque».
«L’ultima notizia sul tema, spulciando la stampa, risale al marzo scorso. L’Ente di via Antico Squero indicava questa estate per la pubblicazione del bando e l’inizio dei lavori entro l’anno corrente, con tempo di realizzazione previsto in 18 mesi. Ci avviciniamo a Ferragosto ma di bandi non c’è ancora traccia alcuna, anche se la narrazione ufficiale legava l’entrata in funzione del nuovo distaccamento dei Vigili del Fuoco a quella autentica bomba ticchettante del rigassificatore davanti a Punta Marina».
«Il Comune, per giustificare il regalo all’Autorità di Sistema Portuale, si è riservato “una porzione del compendio per lo svolgimento di attività di pubblica utilità”. Ad oggi nessun aggiornamento è pervenuto da parte del Comune di Ravenna, dell’Autorità Portuale o del Comando dei Vigili del Fuoco. Ravenna in Comune rivolge pertanto richiesta a nome della cittadinanza affinché le amministrazioni coinvolte nel progetto di recupero della Fabbrica Vecchia e del Marchesato facciano chiarezza sullo stato di avanzamento del progetto e sull’entrata in funzione del presidio dei Vigili a Marina di Ravenna».
«Si sta concludendo il mandato sia del Sindaco che del Presidente di AdSP MACS ed è evidente come la possibilità che il progetto finisca per l’ennesima volta nel nulla sia consistente. Attendiamo dunque una tempistica aggiornata e, soprattutto, credibile».
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