Mancano pochi giorni alla riapertura del museo Diocesano di Faenza che dopo dieci anni, riapre le porte al pubblico il 10 novembre. L’inaugurazione prevista alle 17, darà la possibilità ai visitatori di perdersi fra le bellezze esposte nel nuovo allestimento.
Fra le sale sarà possibile scoprire reperti di grande pregio come: la tela di Marco Palmezzano “Adorazione dei magi”, opera precedentemente collocata nella Collegiata di San Michele a Brisighella o il il Gesù bambino ligneo concesso dalle suore di Santa Umiltà a Firenze, come pure le reliquie del “sacro braccio”, un frammento osseo attribuito alla mistica faentina.
Ma l’obiettivo del nuovo museo è l’incremento del dialogo con le realtà locali. Le collaborazioni fra le istituzioni museali di Faenza è una cosa risaputa. Creare continui dialoghi fra antico e contemporaneo, fra sacro e no, è un modo per approfondire i vari e molteplici aspetti del mondo dell’arte. Un’esempio è la nuova mostra “Terra. Una bottega di ceramisti tra XV e XVI secolo. Lo scavo archeologico di Palazzo delle Esposizioni” che visitabile fino al 7 gennaio 2024
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