Si è svolta questa mattina l’inaugurazione ufficiale del Cau di Lugo, alla presenza di un vasto pubblico,composto in prevalenza da professionisti sanitari e amministratori locali dei comuni della Bassa Romagna.
Il Cau di Lugo, che ha iniziato la sua attività lunedì scorso, 17 giugno, ha già registrato l’accesso in sole due giornate di oltre 30 pazienti.
A fare gli onori di casa è stata la direttrice del Distretto, Federica Boschi, che ha illustrato le finalità del Servizio, e ringraziato tutti i professionisti coinvolti nella realizzazione del progetto. A seguire Katia Prati, direzione Infermieristica e Tecnica di Ravenna, che ha ribadito come anche per la componente infermieristica, questi servizi, rappresentino una sfida anche in termini di crescita professionale.
Anche Federico Damassa, medico di Medicina Generale e rappresentante MMG nel Dipartimento di Cure Primarie, ha sottolineato l’importanza di questi nuovi Servizi. «Una risposta alle modifiche intervenute sui bisogni della popolazione, in particolare per quanto riguarda gli aspetti demografici. I Cau rappresentano una importante risposta territoriale ai bisogni di salute, e devono operare in una ottica di interazione costante con i medici di medicina generale. Un cambio di passo che esce da modelli fissi per dare sempre più risposte appropriate ai cittadini in termini di salute».
Per il Direttore Generale di Ausl Romagna, Tiziano Carradori: «l’inaugurazione di questi importanti servizi, non deve farci dimenticare la scarsa attenzione che in tutti questi anni è stata rivolta al Servizio Sanitario Nazionale, sia in termini di mancate risorse che di investimenti sui professionisti. Questa struttura, così come le altre già presenti in Romagna, non sono la panacea di tutti i mali, ma rappresentano il dovere di tentare di dare risposte ai bisogni della popolazione.
Non abbiamo ricette in tasca e tutto è perfettibile. Sarebbe sbagliato valutare la bontà dei Cau solo in funzione di quanti accessi minori in meno si presentano ai Pronto Soccorso. Ciò si potrà valutare a distanza, ma se la popolazione che si rivolge ai Cau è numerosa, come dimostrano i dati di attività, vuole dire che stiamo offrendo una risposta concreta ai bisogni di salute».
Ha concluso gli interventi la nuova sindaca di Lugo, Elena Zannoni. «Sono felice di partecipare a questa importante realizzazione, perché credo che l’integrazione socio sanitaria e quella fra ospedale e territorio rappresenti la sfida dell’oggi e quella futura. Sapere che c’è un sistema che agisce sull’appropriatezza e sulla qualità dei servizi, credo sia soddisfazione per tutti. Così come lo è altrettanto avere visto la piena ripresa delle attività dell’ospedale di Lugo, dopo la fase del Covid. Ora occorre lavorare con la popolazione per far conoscere questo servizio, l’attività e quando dovervi ricorrere».
E’ attivo sette giorni su sette, per 12 ore, dalle 8 alle 20; le visite mediche domiciliari nelle ore notturne e nei giorni prefestivi e festivi continueranno ad essere garantite dalla Continuità Assistenziale.
Gli operatori lavorano su due turni giornalieri; ogni turno è coperto da 1 medico e 1 infermiere.
Il CAU di Lugo è situato al piano terra del Padiglione C dell’Ospedale Umberto I, con accesso da Viale Masi. I locali sono stati ristrutturati e in parte modificati, in modo da creare uno spazio di accettazione, una sala di attesa, ambulatori medici e l’area infermieristica di osservazione e terapia.
Il design degli ambienti è stato progettato pensando, in primo luogo, ad un alto livello di comfort per pazienti ed operatori.
L’intervento, che ha previsto non solo lavori edili ma anche un ammodernamento generale di tutte le componenti impiantistiche, ha posto particolare attenzione sia alla sicurezza degli operatori che all’accoglienza degli utenti.
Il CAU di Lugo è frutto di una progettualità integrata tra i professionisti del Distretto Sanitario e dell’Ospedale Umberto I di Lugo nell’ottica di lavoro dell’ospedale distrettuale.
Salgono così a 14 i nuovi Centri di assistenza e urgenza a oggi sul territorio romagnolo.( Cervia, Ravenna, Faenza, Lugo, Cesenatico, Mercato Saraceno, San Piero in Bagno, Cesena, Santa Sofia, Cattolica, Santarcangelo, Novafeltria, Rimini e Bellaria) L’obiettivo di Ausl Romagna è arrivare all’apertura di 21 Cau su tutto il territorio romagnolo entro il 2025.
Gli accessi ai CAU della Romagna
Dal 18 dicembre 23 al 16 giugno 2024 gli accessi ai Cau attivi in Romagna sono stati complessivamente 53.094;
6.774 a Cervia; 11.31 a Ravenna, 239 a Faenza, (attivo da lunedì 10 giugno 24), 7.206 a Cesenatico, 2.590 a Mercato Saraceno, 879 a San Piero in Bagno, 2.052 a Cesena, 674 a Santa Sofia, 8.454 a Cattolica, 8.500 a Santarcangelo, 1.167 a Novafeltria, 2.667 a Rimini e 864 a Bellaria
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