Lo spettacolo sarà dedicato alla riproposizione di uno dei testi più fortunati di Squarzina, Tre quarti di luna, la sua seconda opera drammaturgica, scritta tra il 1949 e il 1952 e messa in scena per la prima volta al Teatro Valle di Roma il 3 marzo 1953 con la regia di Vittorio Gassman, che era anche l’attore protagonista, e le scene e i costumi di Mario Chiari. Un allestimento leggendario che conobbe fra l’altro il brillante esordio come attore del ventenne Luca Ronconi. La pièce, scritta da uno Squarzina appena ventisettenne, ottiene il Premio Saint Vincent 1953 per la novità drammatica e uno strepitoso successo di pubblico e di critica che ne sottolinea la carica e la tensione drammatica. È una commedia aspra ma vera, con una denuncia precisa che, però, mantiene una visione d’arte. Squarzina narra la storia di un allievo, Enrico, di famiglia povera che per potere accedere all’Università ha bisogno di una borsa di studio che però non gli sarà assegnata perché il suo preside, il gentiliano Piana, stronca la tesina da lui scritta in quanto contraria ai principi e all’insegnamento dello stesso preside Piana. Perciò Enrico si suicida. La sorella Elisa e il suo amico seminarista Mauro scoprono il motivo del suicidio e alla fine Mauro, per vendicare il suo amico, ingiustamente maltrattato, uccide il preside Piana. La commedia dunque, avendo in mente la riforma Gentile come nodo ideologico e morale del Novecento italiano, pone l’accento sulla necessità della libertà nel rapporto educativo da preconcetti ideologici e da faziosità e, per converso, sull’esigenza di autonomia culturale degli allievi.
La mise en éspace di Tre quarti di luna è a cura di Massimo Popolizio, che veste i panni del preside Germano Piana. Al suo fianco recitano Susanna Toffolatti (Susanna), Michele Nani (Ispettore Butti) e Tommaso Cardarelli (Mario Bartoli), con l’intervento critico di Oliviero Ponte di Pino e con Mauro Scandale come aiuto regista.
Massimo Popolizio, attore di teatro, cinema e televisione, dopo una ventennale collaborazione con Luca Ronconi, ha al suo attivo molte altre collaborazioni in spettacoli di grande successo con registi italiani e stranieri. In tv è tra i protagonisti di molte serie televise di grande successo, mentre per il grande schermo ha lavorato fra gli altri coi fratelli Taviani (Le affinità elettive), Michele Placido (Romanzo criminale e Il grande sogno), Paolo Sorrentino (Il Divo e La grande bellezza), Mario Martone (Il giovane favoloso), Carlo Verdone (L’abbiamo fatta grossa), Paolo Virzì (Siccità). Collabora con RadioTre dove ha portato a termine la lettura integrale di diversi libri tra cui Ragazzi di vita di Pasolini, Il deserto dei tartari di Buzzati, Il Maestro e Margherita di Bulgakov e Le avventure di Tom Sawyer di Twain. Collabora anche con l’Auditorium di Roma dove ha letto integralmente l’Eneide, parte dell’Odissea, con la partecipazione del sestetto di Uri Caine, e l’Iliade.Come doppiatore, si ricorda che è la voce di Tim Roth per tutte le stagioni di Lie to me e per il film di Giuseppe Tornatore La leggenda del pianista sull’oceano. È stato inoltre la voce di Tom Cruise per il film di Stanley Kubrick Eyes Wide Shut. Come regista, porta in scena Il prezzo di Miller, di cui è anche protagonista (2015), Ragazzi di vita, da Pasolini (2016, Premi Ubu e Le Maschere del Teatro italiano, miglior regia e migliore spettacolo), Un nemico del popolo di Ibsen (2018, Premio ANCT), Furore, da Steinbeck (2019, Premio Le Maschere del Teatro), M Il figlio del secolo, dal libro di Antonio Scurati (2022, Premio Le Maschere del Teatro).
Luigi Squarzina, regista teatrale e drammaturgo italiano (Livorno 1922-Roma 2010), dopo una lunga e proficua attività – a partire dal 1947 – nel campo delle compagnie a gestione privata (si ricorda l’Amleto interpretato da Vittorio Gassman, 1952), divenne, con l’inizio degli anni Sessanta, regista e condirettore del Teatro Stabile di Genova, creando un organismo duttile e armonioso che rivelò nel corso del tempo parecchi giovani attori di talento. Con esso Squarzina svolse un vasto programma di realismo critico, i cui vertici sono rappresentati da allestimenti pirandelliani (Ciascuno a suo modo), goldoniani (Una delle ultime sere di carnevale, La casa nova), di teatro-cronaca (Cinque giorni al porto di V. Faggi e dello stesso Squarzina, Rosa Luxemburg, 8 settembre). Allestì poi, con successo, Il cerchio di gesso del Caucaso di B. Brecht (1974). Assunse, dal 1976 al 1984, la direzione del Teatro di Roma per il quale allestì Terrore e miseria del Terzo Reich di Brecht (1978) e La locandiera di Goldoni (1980). Fu inoltre autore drammatico (Tre quarti di luna, 1953; La sua parte di storia, 1955; La romagnola, 1957; I cinque sensi, 1987; Siamo momentaneamente assenti, 1992). Nel 1995 pubblicò Da Amleto a Shylock. Note di regia e nel 2005 Il romanzo della regia. Duecento anni di trionfi e sconfitte.
Notevole il contributo di Squarzina all’inquadramento della Storia del Teatro italiano: dal 1952 diresse con Silvio d’Amico la sezione dell’Enciclopedia dello Spettacolo dedicata al teatro drammatico, contribuendo poi alla definizione di regia critica. Rilevante il ruolo di pedagogo e docente: nel 1975 Squarzina diviene ordinario del corso di “Istituzioni di regia” (incentrato sull’estetica e la drammaturgia di Bertolt Brecht) al DAMS dell’Università di Bologna, per passare in seguito alla Sapienza come ordinario presso la cattedra di Storia del Teatro e dello Spettacolo fino al 1992, ed infine come Professore Emerito presso il DAMS a “ROMA TRE”.
L’ingresso alla serata è libero, con prenotazione obbligatoria presso il botteghino del teatro, ai numeri 0545 38542 o info@teatrorossini.it.
Info: 0545 38542, info@teatrorossini.it, www.teatrorossini.it
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