Domani a Ravenna la Via Crucis cittadina partirà da Santa Maria Maggiore

La passione e la croce, vista con gli occhi delle donne, e di Maria. È la prospettiva con la quale si vivrà quest’anno la Via Crucis cittadina, in programma venerdì 7 aprile alle 20,30 da Santa Maria Maggiore.

Il tradizionale appuntamento, guidato come ogni anno dall’arcivescovo di Ravenna-Cervia monsignor Lorenzo Ghizzoni ogni anno richiama centinaia di persone: una preghiera popolare e comunitaria per fare memoria della Passione di Cristo nel giorno del Venerdì santo. Il tragitto, quest’anno, prevede il passaggio in via Galla Placidia, via San Vitale, via Salara, via Ponte Marino, via Ferruzzi, piazza del Popolo, piazza Garibaldi, via Mariani e infine l’arrivo a Sant’Apollinare Nuovo con la benedizione finale da parte dell’arcivescovo.

«Si tratta di una serie di meditazioni che prendono spunto dal libro di don Tonino Bello “Maria, donna dei nostri giorni” e guardano appunto alla Croce con gli occhi della madre». Lo spunto, spiega, nasce dalla sua esperienza di parroco, dalle storie e situazioni di diverse madri e donne reali, che talvolta assomigliano a una Via Crucis. «Le donne vivono gratuitamente l’amore, non tengono niente per sé – argomenta don Vincenzo –, proprio come Gesù. Per questo forse riescono a capire meglio la croce, come Gesù si dona».

Anche l’immagine scelta per illustrare questa preghiera, che negli ultimi anni è molto partecipata, parla di una croce “condivisa” da Gesù e Maria. Si tratta della Quarta stazione della Via Crucis di Jen Norton, nella quale Gesù incontra sua madre. Sullo sfondo, un blu d’infinito puntellato di stelle, e in primo piano una grossa croce e l’abbraccio di Gesù con sua madre: «è come se entrambi fossero lì sulla croce – interpreta don Vincenzo – in un tempo sospeso tra la notte e il giorno». Ma non solo. A ogni stazione, spiega il direttore dell’Ufficio Liturgico, attraverso passi della Scrittura e commenti, si mediterà su un volto della madre di Dio: Maria, “donna gestante”, del “primo passo”, “donna della strada”, “donna accogliente”, “donna del primo sguardo”. A fare da colonna sonora, alla preghiera, canti popolari e alcune antifone mariane.

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