Manifestanti in piazza XX settembre. A Ravenna molti scioperanti dalle scuole

Anche Ravenna aderisce allo sciopero nazionale indetto da Cgil e Uil per sostenere il comparto sanitario e dei trasporti, ma si sono fermati anche i lavoratori del pubblico impiego, la scuola e le poste. Gli scioperanti si sono incontrati in piazza XX Settembre a Ravenna. Grande il numero di partecipanti, fra i cartelli che campeggiavano in piazza “- evasori + professori” o “precari carne da macello” ma anche “L’avete fatta grossa, la scuola alla riscossa”.

Un’ondata continua di manifestazioni quella che si sta riversando nelle strada ormai da più di un mese, sono numerosi gli scioperi che coinvolgono infermieri e trasporti da diverse settimane e che non sembrano intenzionati a fermarsi fino a quando non si deciderà di modificare la manovra economica 2024.

La soddisfazione dei sindacati

Cgil e Uil esprimono soddisfazione per la piena riuscita della prima giornata di sciopero che ha coinvolto le lavoratrici e i lavoratori del comparto pubblico (diretti e degli appalti), istruzione e ricerca, trasporti, igiene ambientale, cooperazione sociale, sanità privata, poste e consorzi di bonifica. 

Le adesioni allo sciopero sono significative nei comparti interessati: il porto di Ravenna si è fermato, molte le scuole secondarie di secondo grado chiuse a Ravenna, Lugo e Faenza, così come gli istituti comprensivi hanno registrato la chiusura di numerosi plessi in tutta la provincia. Nel comparto pubblico sono chiusi quasi tutti i servizi all’infanzia, sia comunali che convenzionati, alta l’astensione dal lavoro in generale nelle autonomie locali, nelle funzioni centrali e nella sanità pubblica e privata dove hanno potuto scioperare solo gli operatori che non erano tenuti alle prestazioni essenziali. 

«Questa prima giornata di sciopero – dichiarano Marinella Melandri e Carlo Sama – ha dimostrato che le lavoratrici e i lavoratori sono stanchi della propaganda e che vogliono risposte concrete per migliorare la loro condizione di vita materiale. Oltre all’adesione allo sciopero, registriamo un’ottima partecipazione al presidio organizzato a Ravenna che testimonia una ferma volontà di contrastare le politiche sbagliate di questo governo, che con la manovra di bilancio mortifica i lavoratori e le lavoratrici dei servizi pubblici, che vengono taglieggiati a danno dei diritti dei cittadini. Abbiamo sentito dalla loro voce la necessità di politiche economiche e sociali radicalmente alternative, che mettano al centro la giustizia sociale, il lavoro dignitoso, la sicurezza sul lavoro e che investano sul futuro del paese. Non è più accettabile l’assenza di misure a tutela del potere d’acquisto di salari e pensioni, che devono fare i conti ogni giorno con rincari incontrollati e con sempre meno servizi pubblici. La piazza di oggi è la risposta più efficace al governo Meloni e al ministro Salvini che attaccano il diritto di sciopero: le lavoratrici e i lavoratori non si fanno intimidire e meritano rispetto perché sacrificano la retribuzione di una giornata di lavoro per difendere il diritto di tutti e tutte ad una vita e un futuro più dignitosi.»

Alla conclusione del presidio, i segretari generali di Cgil e Uil sono stati ricevuti in Prefettura dove hanno rappresentato le ragioni dello sciopero, evidenziando in particolare la forte preoccupazione per l’assenza di interventi per migliorare la prevenzione degli infortuni sul lavoro, anche con riferimento al tragico decesso registrato pochi giorni fa nell’area del polo chimico ravennate.

Le prossime mobilitazioni

La mobilitazione prosegue, per la nostra provincia con il secondo giorno di sciopero, per tutte le restanti categorie di lavoratrici e lavoratori, fissato per venerdì 24 novembre. In questo caso la manifestazione coinvolge tutti i territori della Romagna e si svolgerà a Cesena, con concentramento in piazza Sanguinetti dalle 9,30. Il corteo si muoverà poi verso piazza del Popolo dove, oltre a delegate e delegati interverranno Massimo Bussandri, segretario generale della Cgil Emilia Romagna, ed Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale della Uil. Dalla provincia di Ravenna partiranno diversi pullman per raggiungere la manifestazione. Partenze pullman alle 8,30: a Ravenna, dal piazzale del Cinemacity e da via Le Corbusier, a Lugo, da angolo piazza XIII Giugno in via Foro Boario, ad Alfonsine da piazza della Resistenza. Da Faenza la partenza avverrà in treno alle ore 9,17 con ritrovo alle 9 fronte stazione. Per prenotazioni: 0544/244280 info-ravenna@er.cgil.it – 0544/292257 segreteria@uil-ravenna.it.

Le motivazioni

Cgil e Uil scioperano a sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile, ma necessaria e urgente. Occorre alzare i salari, estendere i diritti, contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratori, pensionati e non offre futuro ai giovani. Salari, fisco e previdenza sono i temi centrali, ma non gli unici, della mobilitazione. La legge di bilancio non dà alcuna risposta positiva alle piattaforme unitarie del sindacato, a partire dal lavoro e dalla questione salariale, su cui è partita una propaganda che falsa la realtà: è bene rimarcare che la busta paga di gennaio non sarà affatto più alta. L’accorpamento delle prime aliquote Irpef, anticipo dell’estensione della flat tax, incide per pochi euro e va anche a favore dei redditi alti, mentre proseguono i condoni e non si fa nulla contro l’evasione, così come sulla salute e sicurezza sul lavoro.

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