Decreto Ricostruzione. De Pascale chiede 30mila euro per i beni mobili: «Il Governo non risponde»

«Il decreto ricostruzione ha ancora diverse questioni aperte che vanno risolte, prima fra tutti  la modifica all’articolo 1 comma 6-quater del decreto-legge n.76 per richiedere al Governo di aumentare il massimale di 6.000 euro di indennizzo per i beni mobili distrutti o danneggiati dall’alluvione in Emilia-Romagna fino alla cifra più consona di 30mila euro.

Per questo nella Conferenza Unificata di oggi, insieme ad ANCI e Conferenza delle Regioni, abbiamo dato al Governo ancora una settimana di tempo prima di esprimere il parere delle associazioni».

Lo dichiara il Presidente di UPI Michele de Pascale, spiegando il perché del rinvio ad una Conferenza straordinaria che si terrà la prossima settimana, del parere di ANCI, UPI e Regioni sul decreto-legge che contiene le misure per la ricostruzione del post alluvione.

«Sia il presidente Fedriga che il presidente Decaro – commenta de Pascale – hanno condiviso la proposta che ho fatto la settimana scorsa a tutti i senatori e le senatrici emiliano-romagnoli, facendosene insieme a me portavoce in sede di Conferenza unificata. 

Ancora silenzio dal Governo

Il Governo sta valutando la richiesta, ma per il momento non si è pronunciato, né positivamente né negativamente, chiedendo di rimandare il riscontro a riguardo nella seduta di giovedì prossimo; in tal sede ci comunicherà ufficialmente se la nostra proposta sarà accolta o meno. 

Nel frattempo, da martedì sarà possibile per i senatori e le senatrici presentare gli emendamenti; auspico che soprattutto gli emiliano-romagnoli, a prescindere dall’appartenenza alla maggioranza o alla minoranza di governo, accolgano il mio appello e facciano formalmente proposta di modifica del decreto che sancisce l’entità degli indennizzi per i beni mobili».  

Cabina di regia Bypassata

«Oltre a questa riflessione condivisa da Regioni, Province e Comuni – conclude de Pascale – ho anche rappresentato al Governo che la cabina di regia sull’alluvione prevista dal decreto di nomina del commissario alla Ricostruzione, viene sistematicamente bypassata e che ci viene rifiutata qualsiasi sede di confronto preventivo riguardo ai provvedimenti, che arrivano all’ordine del giorno della Conferenza unificata senza mai essere stati precedentemente condivisi con i territori alluvionati».

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