28 Mar 2022 12:50 - Più Notizie
Dantedì in Consiglio comunale a Faenza
Cinque ragazzi del Liceo Torricelli-Ballardini sono stati invitati al Consiglio comunale dove hanno analizzato alcuni passi estratti dalla Divina Commedia
di Redazione
Il 25 marzo 2021, per istituzione del Consiglio dei ministri, è stata la Giornata Nazionale dedicata a Dante Alighieri, data che gli studiosi riconoscono come giorno nel quale il Poeta ha dato inizio, nella Divina Commedia, nel viaggio nell’aldilà.
Anche la città di Faenza, citata da Dante nella sua opera maggiore, ha organizzato una serie di iniziative per celebrate il suo padre della letteratura. Tra queste una in particolare portò, proprio il 25 marzo del 2021, cinque studenti, uno per sezione, del Liceo Torricelli-Ballardini in Consiglio comunale per leggere alcuni brani della commedia attualizzandone poi i contenuti. Un’esperienza che colpì molto anche per la sua intensità, tanto da essere riproposta anche quest’anno.
«Se lo scorso anno, in occasione dell’importante anniversario abbiamo riscoperto la passione di rileggere Dante – spiega il presidente del Consiglio comunale, Niccolò Bosi – cogliendone la forza delle parole e la sua grande attualità, non vorremmo però che questa spinta si affievolisca. Così nell’ultima seduta, quella del 24 marzo, Caterina Penazzi, Lorenzo Mingozzi, Chiara Perini, Livia Badiali ed Emma Magnani, coordinati dalle insegnanti Alessandra Neri ed Eleonora Conti, hanno guidato i consiglieri in un percorso ricavandone un insegnamento: avere uno sguardo diverso sulla politica dei nostri tempi attraverso l’interpretazione data da Dante nel medioevo. Un percorso ascendente che potesse mostrare il pensiero politico di Dante paragonandolo ai giorni nostri che, partendo da esempi di politica negativa e opportunista, ha condotto verso buone pratiche amministrative. Le sue parole, quelle usate da Dante secoli fa ancora oggi possono fare da guida facendoci comprendere quanto sia ancora così fortemente attuale».
Nel corso delle letture i cinque studenti hanno introdotto alla figura di Guido da Montefeltro, un esempio di cattiva politica, poi, con un paragone tra Gramsci e Dante si è parlato del tema dell’indifferenza. Il personaggio di Lucifero è stato presentato come esempio estremo di egoismo. Infine, un barlume di speranza presentando personaggi positivi, quali Marco Lombardo e Piccarda Donati, esempi di umiltà e grazia. La conclusione è stata affidata alle parole di San Pietro che invita a cercare sempre giustizia e a ripudiare l’indifferenza.