Dal Checco “In Africa grandi opportunità per le aziende italiane”

MILANO (ITALPRESS) – “Credo che l’Africa rappresenti in questo momento la vera opportunità per le aziende italiane”. Lo ha detto Massimo Dal Checco, presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress €conomy.
“L’Africa è un continente molto complesso – ha evidenziato Dal Checco. Ci sono 54 nazioni, ognuna con caratteristiche diverse. Bisogna andare a scegliere bene in quale Paese fare investimenti o esportare”. Come Italia, secondo il presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, “abbiamo una potenzialità ancora poco sfruttata”. C’è, però, il “sistema Paese” che comprende “le imprese, la diplomazia economica, che in Italia funziona molto bene e va utilizzata in maniera corretta – ha detto -, e tutti gli istituti finanziari, da Cassa depositi e prestiti a Sace, Simest e Ice”.
Il continente africano comprende aree con caratteristiche differenti. Dal punto di vista italiano, “a seconda della dimensione delle imprese c’è un approccio diverso a questo mercato”, ma dipende anche dalle “zone in cui si va”.
C’è innanzitutto “l’area del Mediterraneo con tutti i paesi in cui l’Italia è sempre stata molto presente, anche per vicinanza, dall’Egitto alla Tunisia”. Poi “c’è la parte del Sahel che viene raccontata di più in termini di problematiche” e “in effetti è l’area più critica”, ha sottolineato. Tuttavia si tratta anche di “Paesi che hanno terre rare e miniere”. Poi c’è “tutta la parte subsahariana dove ci sono alcuni paesi – ha continuato – che stanno crescendo mediamente intorno al 6-7% all’anno dal 2000. Sulla parte dell’Africa West abbiamo Senegal, Costa d’Avorio e Ghana mentre sulla parte orientale il Kenya è in forte crescita. Il Ruanda – ha aggiunto – oggi è considerato la Svizzera dell’Africa subsahariana. Per non parlare del Sudafrica che dal punto di vista tecnologico è un paese avanzatissimo”.
Come Italia, “siamo stati molto forti nell’area del Mediterraneo”, ha sottolineato Dal Checco.
“Abbiamo molti rapporti dal punto di vista delle materie energetiche ma anche per quanto riguarda impianti di macchinari di precisione”. Inoltre, “non siamo visti come i vecchi colonizzatori europei” perché “la piccola e media impresa quando apre sul territorio distribuisce la ricchezza e questo lì viene percepito molto”, ha aggiunto.
C’è anche un piano intitolato a Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano ucciso nel 2021 in Congo. “È stata una sua idea nell’ultimo periodo prima dell’attacco mortale che ha subito”, ha spiegato. “Aveva immaginato un consolidamento del sistema Paese: utilizzarlo meglio per aiutare le imprese a sviluppare il proprio business su questo territorio. Questo piano è coordinato con gli uffici dell’Ice – ha aggiunto Dal Checco – e abbiamo iniziato a fare missioni mirate in alcuni paesi che sono considerati quelli che potrebbero portare maggiore valore alle imprese italiane. Siamo partiti dalla Costa d’Avorio, da poco è terminata la missione in Senegal e la prossima sarà in Kenya”.
L’Africa è anche un continente ricco di materie prime e terre rare. “In alcune aree dell’Africa più ricche di terre rare ma anche di oro e diamanti – ha affermato il presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo – c’è un’instabilità politica un po’ più alta. Quello delle miniere è uno dei punti più critici da affrontare in questo momento ma l’Europa si sta muovendo in questo senso”, ha aggiunto.
“C’è un interesse dell’Europa – ha evidenziato – anche a finanziare in maniera importante il recupero delle terre rare cercando di finanziare in modo particolare il rispetto del lavoro e la sostenibilità dal punto di vista ecologico”.
La situazione di oggi nell’Est dell’Europa ha ripercussioni anche sul continente africano. “L’Africa – ha detto – ha una grande aspirazione a diventare per l’Europa il fornitore in termini di energia, grano e cereali. Il 65% delle terre non ancora coltivate che esistono al mondo sono in Africa. Così risolverebbero il problema interno dal punto di vista alimentare e potrebbero diventare i fornitori dell’Europa. Questa situazione geopolitica potrebbe volgere per l’Africa in termini molto positivi”.
Per quanto riguarda gli investimenti delle imprese italiane, infine, è “fondamentale” per le aziende “appoggiarsi al sistema Paese”. “Nel momento in cui qualcuno va per i fatti suoi – ha detto Dal Checco – spesso trova partner non affidabili o investimenti che sembrano grandissimi e poi invece sono truffe. È importantissimo avere chiara la situazione – ha concluso – e questo si può fare solo tutti insieme”.

– foto Italpress –

(ITALPRESS).

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