Per gli incontri del Centro relazioni culturali, venerdì 24 marzo, alle 18 nella sala D’Attorre di via Ponte Marino, 2, per il XLIX ciclo degli Incontri letterari del Centro relazioni culturali del Comune di Ravenna si terrà un dialogo a tre voci a cura di Giulia Crippa, Annalisa Furia, Elisa Tosi Brandi (dipartimento di Beni culturali, Università di Bologna, Campus di Ravenna) dal titolo “Vestite di parole. Donne, abiti, emancipazione dal Medioevo all’età contemporanea”. Interverrà anche Francesca Masi, direttrice di RavennAntica; a presentare la serata, come di consueto sarà Anna De Lutiis.
Il Centro relazioni culturali, ha così deciso di dedicare il mese di marzo per parlare “al femminile”. La programmazione offre tanti momenti di riflessione e approfondimento sulla condizione della donna nel mondo e nel corso della storia partendo dalla civiltà ellenistica, passando per il Medioevo e il Rinascimento, fino ad arrivare all’età moderna e contemporanea.
Il programma è stato costruito valorizzando il punto di vista femminile sul mondo; la storia e l’attualità verranno lette con gli occhi delle donne, per ridare valore e dignità a figure femminili decisive, ma messe in ombra dalla società.
Nel Medioevo l’appropriazione di vesti e ornamenti lussuosi non adeguati al proprio status fu considerata un sovvertimento all’ordine sociale precostituito e, per questo, disciplinata attraverso leggi. Nello stesso periodo furono fonte di preoccupazione da parte delle autorità laiche ed ecclesiastiche anche coloro che rinunciarono in maniera radicale al proprio status sociale, esibendo un’eccessiva privazione. Sull’esempio di Francesco d’Assisi, le Penitenti vissute fra i secoli XIII-XIV misero in atto strategie di rappresentazione e comunicazione operando sul proprio corpo e attraverso le vesti al fine di ottenere visibilità e poter agire e farsi ascoltare con fatti e parole. Il tema fu oggetto di accesi dibattiti e censure, non solo in ambito ecclesiastico, che si protrassero a lungo fra Due e Trecento. Elisa Tosi Brandi, Giulia Crippa e Annalisa Furia dialogano sul tema dell’emancipazione femminile dal Medioevo all’Età contemporanea: un lungo percorso durante il quale, per vedere affermati alcuni diritti, le donne usarono anche l’abbigliamento e la moda, simboli di azione del corpo e della mente, ripetutamente ‘censurati’ dall’opinione pubblica e dalla stampa dei secoli XIX-XX.
Elisa Tosi Brandi è medievista e si occupa di storia della cultura, della società e dell’economia del basso Medioevo, con particolare interesse al rapporto fra vesti e società, alla produzione e al commercio di capi di abbigliamento. Si occupa inoltre di Storia riminese e malatestiana, di patrimonio culturale della moda nel lungo periodo. Nelle sue indagini predilige un approccio di cultura materiale. Nel marzo 2018 ha ottenuto l’abilitazione scientifica nazionale per le funzioni di professore di seconda fascia (SSD M-Sto/01).
Le è stato assegnato il Janet Arnold Award 2020 (Society of antiquaries, London) su un progetto dal titolo “Pattern of fashion: Italian renaissance clothing” in corso di svolgimento.Giulia Crippa è stata professore ordinario presso l’Università di São Paulo, campus di Ribeirão Preto, nel corso di Scienze dell’informazione e della documentazione. È docente di dottorato e master accreditato del programma post-laurea in scienze dell’informazione presso ECA-USP.
È capo del gruppo di ricerca del CNPq Directory Bibliotheca disciplinata dedicato agli studi di bibliografia storica. È ricercatrice del gruppo di ricerca del CNPq PRACTIC – Gruppo di studi sulle pratiche culturali e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Ha avuto uno stage post-dottorato presso il CSAC – Centro Studi e Archivio dela Comunicazione (Università di Parma, Italia). È stata coordinatrice del GT3 – Mediazione, diffusione e appropriazione di informazioni (Associazione nazionale di ricerca in Scienza dell’informazione e biblioteconomia – ANCIB – Brasile) per due mandati (2012-2016). Dal 2012 ad oggi compone il Consiglio di amministrazione della Casa della memoria italiana (CMI) di Ribeirão Preto. Dal 2017 al 2019 è stata redattore capo della rivista InCID.
Annalisa Furia è professoressa associata di Storia delle dottrine politiche presso il dipartimento di Beni culturali dell’Università di Bologna dal 2019. I suoi interessi di ricerca includono il pensiero politico rivoluzionario (Sieyès), le dottrine moderne e contemporanee dei diritti umani, della cittadinanza e della sicurezza e il pensiero politico femminista (Martha C. Nussbaum, Joan C. Tronto). Recentemente si è inoltre interessata allo studio dell’aiuto internazionale come produttivo di un nuovo spazio politico di relazione tra gli Stati, della migrazione come res politica, tema quest’ultimo che sta investigando a partire dall’analisi delle riflessioni di Hannah Arendt, e dello studio del concetto di solidarietà nella storia del pensiero politico. Nel corso degli anni, ha partecipato come esperta e/o coordinatrice scientifica a numerosi progetti europei sui temi dei diritti umani, della migrazione e dello sviluppo.
L’ingresso è libero. Per informazioni: 0544.482227 – crc@comune.ra.it