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Costantini, assessore al Turismo di Ravenna: «Sogno un bonus per far vivere esperienze culturali mentre si è in vacanza»

«L’annata turistica 2022 a Ravenna chiude in modo estremamente soddisfacente. Siamo praticamente arrivati ai livelli del 2019, quelli del pre-pandemia. Il recupero quindi è stato notevole». Con Giacomo Costantini, assessore al Turismo del Comune di Ravenna, facciamo il punto sull’anno che si sta chiudendo tracciando anche prospettive e programmi per il 2023.Il bilancio è dunque positivo. Ma se volessimo parlare di luci e ombre?

«Eccezionale è stato il risultato del centro storico. Le nostre ‘luci’ sono appunto nel valore della città d’arte, nella ripartenza del terminal crociere con la nuova gestione di RCCP – Ravenna Civitas Cruise Port e nel ritorno degli stranieri. Se devo individuare delle ‘ombre’ direi i primi tre mesi dell’anno quando ancora c’è stata incertezza e poi la guerra che ha fatto venir meno i flussi turistici dalla Russia e dall’Est in generale che invece erano in crescita».Dopo l’eccezionale 2021, anno del settecentenario della morte di Dante, il turismo legato alla città d’arte ha tenuto o ha registrato flessioni?

«Al contrario, è cresciuto. L’anniversario dantesco ha dato grande risalto e visibilità a Ravenna grazie al lavoro di squadra che come Turismo, Cultura e lo stesso sindaco col suo staff, abbiamo svolto. E i buoni risultati sono proseguiti anche quest’anno. Tengo a sottolineare che, secondo le statistiche ufficiali dei trend pubblicati da Google per il 2022 in Italia, Ravenna è stata una delle dieci destinazioni più ricercate in assoluto».Cosa ci si attende per il 2023? Ravenna come si sta preparando?

«Ci aspetta una primavera con un calendario estremamente favorevole per i diversi ponti, un’opportunità da cogliere predisponendo campagne di comunicazione web, stampa e radio. Negli ultimi anni inoltre, in questo periodo, abbiamo lavorato per portare a Ravenna turismo sportivo giovanile, come i tornei di calcio di “Futuri Campioni”, ma stiamo mettendo a punto nuove iniziative con altre discipline sportive quali la ginnastica. In primavera ripartiranno le crociere che, come da programma già presentato, prevedono un aumento dei flussi: anche se la previsione è di un ugual numero di navi, sarà recuperata la capienza totale di passeggeri per le stesse. Sul turismo crocieristico, in concerto con la gestione del terminal, stiamo sviluppando relazioni con i grandi operatori del settore partecipando a manifestazioni ad hoc e programmando successivamente Fam Trip (ndr, acronimo inglese di Familiarization Trip ovvero “viaggio di familiarizzazione” offerto a operatori turistici) su Ravenna».Può spiegare meglio cosa è stato sperimentato sinora al riguardo?

«Al “Sea Trade” di Malaga, per esempio, abbiamo condiviso uno spazio con Autorità Portuale che ci ha permesso di prendere contatti con gli interlocutori che definiscono itinerari ed esperienze da promuovere nelle varie toccate per conto di grandi compagnie come MCS, Carnival, Costa, Marella e Viking. Aumentare la conoscenza delle opportunità che Ravenna può offrire, verso questi interlocutori è molto importante al fine di massimizzare la ricaduta economica sul nostro territorio. A questo è utile l’organizzazione di Fam Trip dedicati. Torneremo poi già dall’inizio del 2023 a lavorare monitorando le programmazioni degli aeroporti di Bologna, Forlì e Rimini per ponderare al meglio la nostra promozione».[vc_single_image image=”33858″ img_size=”large”]Quali altri elementi potranno fare da volano per la valorizzazione del territorio?

«Senza dubbio il mosaico e la bellezza dell’ambiente. Sul primo punto, insieme all’assessorato alla Cultura, stiamo sviluppando un ambizioso progetto di valorizzazione della nostra identità come città del Mosaico. Sul secondo invece, con Cervia e Comacchio, stiamo evidenziando una proposta di vacanza che al balneare abbina sempre più l’aspetto naturalistico ed enogastronomico del Parco del Delta».Non va dimenticato che nel 2023 si concretizzerà il primo stralcio del Parco Marittimo a Marina e Punta Marina…

«Sì. Questo progetto rappresenta il più grande investimento per i nostri lidi, mai fatto prima a Ravenna, un progetto ambizioso che punta alla valorizzazione turistica, paesaggistica e ambientale, sottolineando l’aspetto più peculiare delle nostre spiagge rispetto al resto della riviera romagnola: quello naturalistico. Abbiamo visto una crescente tendenza da parte dei turisti di ricercare destinazioni meno affollate, che offrano al contempo relax, bellezza e natura. Sempre più viaggiatori inoltre scelgono esperienze di escursione e all’aria aperta. Abbiamo tutte le carte in regola per intercettare nuovi flussi motivati da tali interessi e il Parco Marittimo sarà la nostra cartolina».[vc_single_image image=”30260″ img_size=”full”]Nel turismo è sempre più imperativo destagionalizzare. Quanto è possibile fare in una città come la nostra?

«A Ravenna possiamo offrire il miglior prodotto per ogni stagione. Le risorse ci sono e si chiamano pinete, pialasse, percorsi storico-culturali, enogastronomia. Vanno però implementate le infrastrutture necessarie e organizzati servizi utili alla loro fruizione. Dai dati condivisi dal Museo Natura e dalla Cooperativa Atlantide che lo gestisce, abbiamo visto quanto siano cresciti i numeri dei partecipanti alle escursioni proposte nelle nostre aree naturalistiche. Questo rappresenta un connubio perfetto per crescere in mesi come marzo, aprile, maggio, settembre, ottobre dove il balneare non tocca i numeri da tutto esaurito. Per raccogliere queste opportunità servono però collaborazione e investimenti anche da parte degli operatori privati, per una diversa programmazione delle aperture e per veicolare e commercializzare una proposta non legata solo a cultura o balneare, ma che punti di più per l’appunto su attività outdoor, legate al benessere e allo sport, ed esperienze enogastronomia come degustazioni e visite in aziende produttrici».Parlando di investimenti infrastrutturali, quali sono i programmi del Comune?

«Oltre al già citato Parco Marittimo, stiamo attuando un ampio programma di valorizzazione di percorsi cicloturistici per una fruizione protetta e guidata delle zone umide e pinetali, che comporterà un investimento di 5 milioni di euro da fondi Pnrr. Nel primo mandato del sindaco de Pascale, siamo cresciuti molto grazie al ricco calendario di eventi come Maratona, Park Race, Cross Triathlon, Beaches Brew, Trilogia D’Autunno, Teodora Tango. Ora dobbiamo impegnarci insieme per dare continuità alla possibilità di godere tutto l’anno della nostra splendida città aggiungendo motivazioni: natura ed esperienze sono la formula giusta da abbinare sia alla città d’arte che al balneare».Tante soluzioni per ovviare alla mancanza a Ravenna di un ricco business legato a fiere e congressi…

«Anche se non possiamo avere grandi eventi di questo tipo, già teniamo piccole manifestazioni business per qualificati settori di nicchia, come il “Culturae Italiae”, che possono svolgersi in modo ottimale nelle belle sale del centro storico, prime tra tutte Palazzo Rasponi o il Mercato Coperto. Qui peraltro come Servizio Turismo offriamo un valido supporto agli organizzatori che non è presente in altre città».Varie città offrono incentivi per attrarre turisti. Penso alle card multiservizi per l’accesso a musei, trasporti pubblici, pachi tematici, etc. o ad agevolazioni per chi vuole raggiungere la destinazione in treno come fatto in Friuli. A Ravenna si sta pensando a qualcosa di simile?

«Personalmente preferisco chiamarli servizi per i turisti, più che incentivi. Questi devono rendere pienamente fruibile la vacanza in tutti i suoi aspetti, facilitare la costruzione di itinerari e la scoperta di opportunità in più una volta arrivati a Ravenna. Per questo dobbiamo ragionare di strumenti flessibili e digitali. Al riguardo, ipotizzo la smaterializzazione delle card turistiche per renderle una sorta di borsellino elettronico. Le nuove tecnologie aiutano ma il loro utilizzo non è semplice da organizzare anche perché non dipende solo dal Comune, ma da più soggetti con cui accordarsi. Ricordo poi che sono stato tra i primi a ipotizzare, con l’assessore regionale Corsini, e poi con tutti gli altri assessori della regione, una forma di agevolazione, un bonus Turismo e Cultura».Perché il bonus, sperimentato durante la pandemia come ristoro, può dare buoni frutti se recuperato, migliorato e reso strutturale?

«Il mio ragionamento parte dall’osservazione di alcuni dati. Le analisi Istat sui comportamenti e la spesa delle famiglie ci restituivano, già nel 2019, un quadro in cui i viaggi erano in crescita, ma la spesa per le famiglie in cultura era in calo e in particolare per le famiglie con almeno 4 componenti, seppure con un reddito medio. Per questo penso sia bene incoraggiare le spese delle famiglie per esperienze culturali mentre sono in vacanza: non può essere il costo del biglietto a limitare la possibilità di famiglie con bambini a godere del nostro patrimonio. Ancor più rappresenterebbe un investimento in conoscenza e allo stesso tempo in promozione: almeno due persone su cinque che visitano la nostra città d’arte sono già stati in gita a Ravenna. Basta questo dato per capire quanto valgano le esperienze vissute da piccoli per orientare le scelte del futuro. Studiare una forma di bonus con “18app” oppure una spesa deducibile dalla dichiarazione dei redditi, che non sia legato solo ai pernottamenti ma ai vari aspetti di una vacanza e che includa, per esempio, visite guidate, ingressi ai musei, utilizzo mezzi pubblici, credo che resti sempre valida e vada ripresa da questo Governo».Assessore, un ultimo progetto a cui tiene particolarmente?

«Nell’ambito della valorizzazione del nostro territorio, penso a quello suggestivo su Ca’ Aie all’interno del Parco Primo Maggio a Fosso Ghiaia, da trasformare sempre più in struttura polivalente, in una sorta di rifugio di pineta dove fare, accanto alla ristorazione anche un museo, uno spazio di divulgazione e, perché no, un luogo civico per celebrare matrimoni».[vc_single_image image=”33948″ img_size=”full”]

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