Cooperative Spiagge Ravenna sul “Jova Beach Party”: «Bisognava essere più rassicuranti e invitare la gente ad andare lo stesso al mare».

Un grande evento ben organizzato che ha portato qualche criticità su cui riflettere per il futuro

Il “Jova Beach Party” ha portato un enorme afflusso di gente nella località di Marina di Ravenna. I circa 70 mila partecipanti all’evento hanno popolato le spiagge, le strade e i locali delle località balneari ravennati.

Il bilancio complessivo è positivo, la Prefettura fa sapere che non si sono registrati incidenti e non ci sono stati problemi di viabilità: i partecipanti hanno potuto godere delle località e della festa in completa tranquillità.

Per la località è stato importante intercettare e ospitare un evento così grande, e ha saputo dimostrare di saperlo gestire anche senza esperienza pregressa. Non sono mancate alcune criticità che in futuro dovranno essere gestite in modo diverso.

«Ne è valsa la pena ospitarlo per tutto ciò che rappresenta– afferma Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna –, anche se gli stabilimenti balneari hanno beneficiato meno delle persone giunte per il concerto. In particolare i quattro stabilimenti che hanno messo a disposizione gli spazi sono stati molto penalizzati, perché hanno fatto da logistica allo spettacolo e anche se i bar e i ristoranti erano aperti, gli spazi erano poco fruibili. Se proprio dovessimo fare una riflessione pro futuro, si potrebbe pensare a un maggior coinvolgimento delle strutture all’interno dell’evento o, in alternativa, a un indennizzo più alto». Da notare in proposito che i quattro stabilimenti balneari si sono divisi una cifra complessiva di 40 mila euro lordi, quindi 10 mila euro a testa, che al netto diventano circa la metà. Importi bel al di sotto dei fatturati di una struttura ricettiva in questo momento dell’anno.

Anche gli altri stabilimenti hanno registrato un calo di presenze, dovuto sicuramente alla paura dei bagnanti di essere intrappolati dal traffico del concerto. «Sarebbe stato importante curare bene la comunicazione – aggiunge Rustignoli – perché Marina vive per lo più di pendolarismo e c’era una forte preoccupazione di non trovare parcheggio oltre che di non riuscire a tornare a casa per via degli imbottigliamenti. Bisognava essere più rassicuranti». «Il resto della località, invece, ha tratto maggiori benefici – conclude –. Il comparto ricettivo ha lavorato molto bene anche in città e nel forese, così come i locali del lungomare di Marina. È stato registrato un numero di persone importante a Punta Marina oltre che a Marina di Ravenna: molte, infatti, hanno soggiornato anche per due o tre giorni nelle nostre località sfruttando l’occasione del concerto».

Ancora una volta il Jova Beach Party si è dimostrato una grande festa e Ravenna se l’è cavata egregiamente nell’organizzazione e nella gestione.

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