Convegno ASC, lo sport è pronto a cambiare

ROMA (ITALPRESS) – La Sala Orlando del Centro Congressi di Confcommercio ha ospitato il convegno “Sport Work: sport, lavoro, presente”, organizzato da Attività Sportive Confederate (ASC) e con relatori autorevoli e qualificati come Giovanni Malagò (Presidente nazionale del Coni) a Silvia Salis (Vice Presidente vicario del Coni), passando per Vito Cozzoli (Presidente Sport e Salute), Flavio Siniscalchi (Capo dipartimento per lo Sport), Carlo Sangalli (Presidente nazionale di Confcommercio) e Luca Stevanato (Presidente nazionale di Asc).

“Bisogna fare di più per promuovere attività fisica e cultura del movimento nella scuola primaria, in cui siamo clamorosamente carenti – sono state le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò – si è investito troppo poco finora, manca il corpo docenti, manca la disponibilità di ore curriculari e spesso, in una scuola su 4, non c’è la possibilità di fare sport in strutture polifunzionali a norma. Qualsiasi Paese del mondo civile ha livelli migliori dei nostri, per non parlare del mondo anglosassone”. Malagò ha poi rimarcato che “il Coni avrebbe le competenze tecniche per entrare nelle scuole, ma il proprio statuto non lo prevede”, ricordando che “ben 13 milioni di italiani fanno oggi sport grazie alla filiera che fa parte del Comitato Olimpico e che funziona molto bene, nonostante le gravi difficoltà innescate soprattutto dalla pandemia”.
“Il primo luglio 2023 entrerà in vigore la riforma in materia di enti sportivi, che prevede una nuova disciplina del lavoro sportivo – ha garantito il capo Dipartimento per lo sport, Flavio Siniscalchi – ci sono stati lunghi confronti e dibattiti, ma credo i tempi siano ormai sufficientemente maturi e non ci sono motivi per ulteriori rinvii”.
Il convegno è stato un momento di confronto tra esponenti delle società sportive, tecnici, dirigenti e rappresentanti delle istituzioni, per riflettere sulle trasformazioni che attraversano il mondo dello sport: dalle aspettative delle persone che praticano l’attività fisica alle modalità di fruizione in seguito all’avvento delle nuove tecnologie, fino ai recenti provvedimenti legislativi che riguardano anche il ruolo degli operatori del settore e l’intera organizzazione del comparto sportivo.
“Siamo soddisfatti ed orgogliosi per la riuscita di questo evento – ha detto Stevanato – non era semplice, soprattutto in tempi così difficili, ricevere la formidabile risposta delle associazioni e delle società che hanno raccolto il nostro invito”. Il presidente nazionale di ASC ha poi sottolineato che “il mondo dello sport, interessato da una riforma a lungo attesa, si appresta a vivere un momento di svolta epocale, che inevitabilmente finirà per conferirci ulteriori e rilevanti responsabilità: il nostro compito sarà quello di continuare ad agire in piena armonia e in modo coordinato, affinché non si disperdano le grandi opportunità che il periodo di ripresa sarà in grado di offrirci”.
“La filiera sportiva è al centro dell’attenzione di Confcommercio – ha spiegato Sangallli – parliamo di un settore che coinvolge oltre un milione di operatori e che rappresenta un mercato di consumi. Sono più di 20 milioni gli italiani che praticano qualche sport, mentre le associazioni e le società sportive sono oltre 70.000”.

La giornata è stata aperta da una parte introduttiva, nel corso della quale è stata riservata particolare attenzione alle nuove opportunità lavorative nel comparto sportivo.

“La pandemia ha avuto impatto drammatico anche sul mondo dello sport, che però ha saputo reagire – ha affermato Cozzoli – la chiusura degli impianti sportivi, nel 2020, ha fatto perdere oltre 1,8 milioni tesserati e iscritti a Federazioni Sportive Nazionali e Enti di Promozione Sportiva”. Il presidente di Sport e Salute ha però rilevato che “una volta superato lo ‘shock iniziale’, sembra esserci stato un risvolto positivo sugli stili di vita, in termini di maggiore attenzione alla salute e con un aumento di coloro che praticano sport nel tempo libero Questi ultimi – ha fatto sapere Cozzoli – già alle fine del 2020 hanno raggiunto il 27%, ovvero 8 punti in più rispetto al 2001, e la sedentarietà, in Italia, si è ridotta di quasi il 10% rispetto al 2017”.

-foto ufficio stampa Asc –

(ITALPRESS).

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