Il consiglio comunale di Ravenna ha sostenuto, in modo unitario, la mozione per rimuovere le criticità di intervento dei mezzi di soccorso 118 al porto di Ravenna. Il documento, presentato nella seduta di ieri, intende dare risposta alle segnalazioni giunte da diversi terminalisti, dai sindacati e dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di Sito del nostro scalo. Si chiede al sindaco e alla giunta di farsi parte attiva nei confronti dell’Autorità di Sistema Portuale e della AUSL Romagna affinché vengano programmate e attuate nel breve periodo misure per implementare l’efficacia dell’azione di primo intervento e pronto soccorso nel porto di Ravenna.
Il consiglio ha inoltre chiesto un impegno nel favorire l’apertura di un confronto strutturato con tutti i firmatari del protocollo, pubblici e privati, per arrivare ad avere un presidio fisso del 118 nell’ambito portuale di Ravenna nelle forme più idonee da valutarsi con l’Autorità di Sistema Portuale e la AUSL Romagna.
Al porto ci sono quasi 20.000 lavoratori, tra diretti ed indiretti. Il diritto alla loro salute e sicurezza è un’esigenza primaria alla quale sono chiamati a concorrere tutti, i datori di lavoro e le loro associazioni di categoria, i lavoratori e le loro organizzazioni sindacali e anche le amministrazioni pubbliche tramite la realizzazione di azioni organiche e congiunte nell’ambito delle rispettive competenze.
Dal 2007 ad oggi viene adottato un Protocollo d’intesa per il miglioramento della sicurezza sul lavoro promosso dalle organizzazioni sindacali di categoria a seguito di gravi eventi infortunistici avvenuti in porto sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil Trasporti, dall’Autorità di Sistema Portuale, dalle associazioni datoriali di riferimento, dalla Compagnia Portuale, da AUSL Romagna, e dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza di Sito. Questo protocollo costituisce un’eccellenza nell’ambito della portualità nazionale ed è stato poi adottato anche da altri importanti porti italiani che ne hanno riconosciuto l’efficacia. Grazie all’impegno degli R.L.S.S. e di tutti i suoi promotori, pubblici e privati, ha prodotto risultati importanti a livello di miglioramento delle condizioni di sicurezza nel nostro porto.
Il Porto di Ravenna resta comunque un sito particolarmente complesso dal punto di vista della prevenzione degli infortuni per le sue caratteristiche strutturali, per la tipologia dei traffici merceologici, per l’utilizzo di mezzi meccanici pesanti e per l’elevato numero di imprese che vi opera.
Già dai primi anni 2000, la comunità portuale, assieme al personale del 118, ha redatto una procedura specifica di chiamata dell’autoambulanza col fine di ridurre i tempi di intervento del personale del 118 proprio grazie alla mappatura ed alla codifica di ogni società del porto di Ravenna. I codici, però, necessitano di un aggiornamento in quanto spesso non corrispondono più con gli effettivi dati in possesso dei mezzi di soccorso del 118 e alle mappe GPS e questo ha comportato in taluni casi dei ritardi nell’arrivo dei mezzi di soccorso. Inoltre il consiglio comunale di Ravenna rileva l’importanza di arrivare ad un presidio fisso di pronto intervento 118 in destra Canale Candiano, dato che le grandi opere di infrastrutturazione in corso previste dal progetto Hub Portuale porteranno ad una significativa crescita dei traffici.
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Il consiglio comunale si è fatto carico di queste problematiche che erano state prima dibattute nella commissione consigliare Porto con il prezioso apporto della AUSL Medicina del Lavoro, sempre disponibile ad attivarsi per ogni azione di miglioramento della prevenzione e gestione infortuni sul lavoro, nel pieno spirito del protocollo.
Tramite questa mozione il consiglio ha quindi chiesto al sindaco e alla giunta di farsi parte attiva nei confronti dell’Autorità di Sistema Portuale e della AUSL Romagna affinché vengano programmate e attuate nel breve periodo misure specifiche volte a migliorare l’efficacia dell’azione di primo intervento e pronto soccorso nel porto di Ravenna, partendo dall’aggiornamento periodico e continuativo della mappatura e codifica del sito portuale, nonché tramite l’eventuale adozione di strumenti e tecnologie utili ai mezzi di soccorso per raggiungere nel minor tempo possibile il luogo dell’infortunio nella complessa rete viaria pubblica del porto.
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