Alluvione: volontari di Conselice in Toscana. Alberoni: «Ricambiamo il favore per rinascere»

Domenica 12 novembre un gruppo di 15 persone è andato a Quarrata (Pistoia), a bordo di 5 furgoni. Obiettivo: consegnare un'asciugatrice, idropulitrici, tira acqua, stivali, prodotti di pulizia, igiene personale e cibo.

Nella giornata di domenica 12 novembre, una delegazione del Comune di Conselice è in trasferta a Quarrata, in provincia di Pistoia, per fornire aiuti e consegnare materiali per affrontare l’alluvione. A maggio erano stati i volontari da Quarrata a fornire aiuti alla comunità di Conselice, che unitamente ha voluto contraccambiare. L’assessore di Conselice Raffaele Alberoni spiega la situazione e racconta la trasferta di Conselice in Toscana.

A Quarrata, in provincia di Pistoia, prima il 2 novembre e poi nuovamente il 5, il Torrente Stella è esondato, allagando il territorio comunale.

Innanzitutto, com’è la situazione a Quarrata?

«Ogni alluvione crea una situazione diversa in base alla morfologia del territorio. Qui hanno delle zone distrutte, dove l’acqua è passata e ha danneggiato, mentre altre sono rimaste asciutte, che sono quelle dove noi abbiamo consegnato gli aiuti. Quarrata è un comune molto più grande, ma è stata colpita a macchia di leopardo, mentre a Conselice più di metà del territorio è stato colpito dall’acqua».

Che tipo di aiuti avete fornito?

«Noi abbiamo portato un’asciugatrice, consegnata in una sorta di lavanderia pubblica, fondamentale per asciugare i vestiti. A noi è successo d’estate, quindi gli indumenti si asciugavano velocemente, ma adesso non è così. Poi abbiamo portato delle idropulitrici e altri oggetti per pulire: tira acqua, stivali, prodotti di igiene personale, per disinfettare e pulire le case e prodotti alimentari a lunga conservazione. Inoltre, un’azienda agricola, a sua volta alluvionata da noi a Conselice, ci ha fornito delle casse di frutta da portare».

Come si è svolta la vostra operazione?

«Siamo partiti con 5 furgoni, in quattordici persone. Abbiamo fatto due tappe a Quarrata, prima nei centri di aiuto del paese, poi al magazzino della Croce Rossa. In accordo con il Comune colpito, abbiamo deciso di non fermarci a pulire, ma di consegnare materiali utili, perché ci sono già molti volontari. Torneremo prossimamente, se non la prossima settimana quasi, perché altre associazioni e aziende vogliono contribuire».

Assessore Alberoni, com’è stato rivivere un’alluvione a sei mesi di distanza da quella che ha colpito il territorio di Conselice?

«Commozione, se non pianto. Le emozioni sono state forti, sia con l’assessore sia con gli altri volontari. I volontari della Croce Rossa che avevano coordinato gli aiuti a maggio, sono gli stessi che sono adesso alluvionati e in servizio, quindi ci siamo rivisti e c’è stata molta emozione. Poi abbiamo cantato “Romagna Mia” ed è stato un tripudio. In queste fasi è importate darsi una mano anche a tenere alto il morale, pur vedendo la distruzione materiale dei beni delle persone».

E qual è stata la risposta della comunità di Conselice di fronte all’iniziativa?

«La molla è scattata subito, per dare una mano abbiamo anche sospeso alcuni degli aiuti che stiamo dando a Conselice. La risposta è stata positiva, gli stessi conselicesi ci hanno riempito di materiale da portare a Quarrata. Stiamo facendo anche una sottoscrizione con le attività commerciali, che poi capiremo come utilizzare, se fare un versamento o acquistare qualcosa da donare. La donazione di oggi è da parte della comunità conselicese, non solo del comune. È tutta la comunità a dare il contributo: aziende, associazioni e cittadini».

Com’è la situazione oggi a Conselice?

«In questo momento a Conselice c’è molta paura ed è una cosa che stiamo cercando di sconfiggere. C’è il timore che gli argini riparati in poco tempo possano non reggere, ma stiamo cercando di rassicurare la comunità. Ad esempio il 2 novembre c’è stata una piena e gli argini hanno tenuto, anche se erano ancora molto sporchi e si era fatto un tappo di legname, c’è ancora qualcosa da fare. Ci sono ancora situazioni critiche, a grandi linee tra le 50 e le 100 famiglie sfollate, cioè 200-300 persone. Allo stesso tempo, detto brutalmente, stiamo aspettando gli aiuti economici che sono arrivati con il contagocce. Soprattutto per le aziende, sono iniziate le pratiche ma non è ancora arrivato niente. C’è anche bisogno di far ripartire l’economia».

Avendo vissuto e gestito in prima persona un’alluvione, cosa direbbe ai comuni e alle persone colpite in Toscana?

«Lavorare assieme, dare forza alla comunità, mettendo da parte qualunque tipo di riserva o ragionamento».

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