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Concerto omaggio a don Ugo Salvatori dell’Ensemble Cameristico Alighieri

Nell’ambito della rassegna “Musica nel borgo”, l’Ensemble Cameristico Alighieri è protagonista di un concerto in memoria di don Ugo, martedì 25 luglio alle 21, nel sagrato della chiesa di San Rocco,. L’Ensemble, formato da valenti interpreti stimati in Italia e all’estero, presenta un programma che spazierà dalle composizioni originali per quintetto di fiati alle trascrizioni di pagine che hanno segnato la storia della transizione dalla musica ancora legata a un retaggio ottocentesco a quella proiettata verso la modernità, senza però subire la frattura del pieno Novecento.

Brani di Edvard Grieg e Jacques Ibert

Si inizia con “Peer Gynt Suite n. 1” di Edvard Grieg, il più famoso compositore norvegese della storia, noto più per alcune musiche di scena composte per il poema drammatico Peer Gynt scritto da Henrik Ibsen che per tutta la sua restante produzione. Ancora oggi i temi del Mattino o dell’Antro del re della montagna suonano familiari anche grazie alla potenza espressiva ed evocativa che li ha consegnati alla storia.

Si prosegue con “Trois pièces brèves” del parigino Jacques Ibert che, con il suo quintetto di fiati del 1930, si inserisce in quel solco di musica cameristica per strumenti a fiato che nel Novecento stava sperimentando nuove sonorità nel solco della tradizione. Non a caso il compositore francese, infatti, ricoprì, tra le altre, le cariche di direttore dell’Accademia Francese a Roma e dell’Opéra comique di Parigi.

In programma anche Darius Milhaud, Charles Gounod e Nino Rota

In programma anche “La cheminée du roi René” di Darius Milhaud, che incontra il jazz negli anni ‘20. Questo incontro diede frutti notevoli (“Le bœuf sur le toit” e “La création du monde”, giusto per citarne un paio) che segnarono conclamarono la commistione tra la musica colta e il genere proveniente dal Nuovo mondo. In questo solco nasce il quintetto in sette movimenti ispirato al re Renato d’Angiò

Si va avanti con la “Marcia funebre per una marionetta” di Charles Gounod, uno dei più noti volti del panorama musicale francese dell’Ottocento. Il corpus della sua produzione operistica annovera tra i molti titoli la celebre Roméo et Juliette. Si intitola “Piccola offerta musicale” uno dei brani che il premio Oscar, Nino Rota, scrisse non destinato alle pellicole.Rota fu esponente principale di quella corrente di compositori che dimostrarono come il mezzo cinematografico potesse essere una risorsa importante per lo sviluppo della musica.

Finale con Sostakovic, Bozza e Joplin

In ultimi pezzi di Sostakovic, Bozza e Joplin. Croce e delizia del regime stalinista, Dmitrij Sostakovic fu conosciuto al di fuori della Cortina come il compositore del regime. La produzione del musicista pietroburghese fu quanto più variegata, spaziando dall’opera alla sinfonia, dal quartetto per archi al pianoforte solo. In questo variopinto mazzo di fiori è assai noto al pubblico il Valzer n. 2 contenuto all’interno della Suite per orchestra di varietà. Il nizzardo Eugéne Bozza spese il suo genio specialmente nella musica da camera, valorizzando in particolare modo quella per strumenti a fiato, sperimentando, fedele alla vocazione novecentesca, ma rimanendo fedele a un impianto tonale. In questo solco si collocano i “Trois pièces pour une musique de nuit ». Il re del ragtime era il soprannome di Scott Joplin, uno dei più celebri pianisti-compositori che, sul finire dell’Ottocento, suonando nei locali svilupparono il nuovo genere musicale. Tra i successi più noti del musicista ci sono Maple Leaf Rag e, soprattutto, The enterteiner.

Ingresso a offerta libera. Il ricavato verrà devoluto per le opere di San Rocco

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