Coltivazioni sott’acqua. Coldiretti: “Intervenire con progetti di lungo respiro”

Oltre venti bombe d’acqua in un giorno solo, su un territorio reso fragile dalla prolungata siccità, che hanno provocato l’esondazione di fiumi e torrenti che hanno allagato città e campagna con migliaia di raccolti persi, frutteti, serre e vigneti sott’acqua e interi filari di ulivi sradicati dalla furia delle frane. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sui dati dell’European Severe Weather Database (Eswd) in riferimento all’alluvione che hanno colpito le province di Bologna, e Forlì Cesena e soprattutto Ravenna, la fruit valley italiana

Le parole di Coldiretti

«La furia del maltempo – sottolinea la Coldiretti – si è scatenata in un 2023 in cui al nord le precipitazioni sono praticamente dimezzate nel primo trimestre (-45%) con i terreni secchi che non sono riusciti ad assorbire l’acqua che è caduta violentemente provocando per scorrimento frane e smottamenti».

Coldiretti evidenzia come oltre al danno immediato sui raccolti persi l’eccesso di acqua rimasta nei terreni danneggia le radici fino a farle marcire portando a morte le piante che impiegano anni per crescere e diventare di nuovo produttive. Colpiti soprattutto i frutteti come kiwi, susine, pere e mele ma anche vivai, strutture e macchinari con danni per milioni di euro.

«Serve garantire l’arrivo degli aiuti nel minor tempo possibile e dare a queste zone martoriate la possibilità di riparare i danni e ripartire – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che ha visitato le aziende colpite. – Ma sarà anche necessario investire nei bacini di accumulo che diventano quindi fondamentali per la sicurezza di tutto il nostro Paese, conservando l’acqua in eccesso per ridistribuirla quando serve utilizzando al meglio le risorse del Pnrr, dei fondi di coesione e del REpowerEU».

Parandini ci spiega anche come a fronte di questa situazione climatica è infatti strategico intervenire con progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale.

«Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che lo scorso anno hanno raggiunto i 6 miliardi di euro».

Recent Posts

A Bagnacavallo convegni e cene in ricordo dell’alluvione

Per tutto il mese di maggio nelle cornici di via Mazzini, presso la chiesa del Carmine, saranno esposte due immagini…

9 minuti ago

Cervia: Polizia locale e SERT contro alcool e droga. Fermati due neopatentati

Sono stati fermati e controllati 24 veicoli e i loro relativi conducenti, che sono stati sottoposti al controllo etilometrico

17 minuti ago

Bagnacavallo: la mostra di Carlo Polgrossi “Fine dell’utopia” è visitabile fino a domenica

Si trova al museo civico delle Cappuccine e finirà domenica 5 maggio. Ingresso gratuito

48 minuti ago

Faenza: riapre il Parco Torricelli in Piazza San Francesco

L'inaugurazione sarà sabato 4 maggio, dopo i lavori di manutenzione al prato e alla fontana, dove sorgerà un'opera dell'artista Giorgio…

57 minuti ago

Start Romagna: sciopero nazionale USB per lunedì 6 maggio. Possibili disagi

Durerà 24 ore, il trasporto pubblico sarà garantito dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 12 alle 15

1 ora ago

Al via le visite guidate all’Antico Porto di Classe

Si parte 4 maggio alle 10.30, costo 3 euro, poi le visite continuano ogni sabato alla stessa ora

2 ore ago