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Cisl Scuola Romagna: «Emergenza scolastica: gravi ritardi e disorganizzazione»

Emergenza scolastica. La Cisl Scuola Romagna lancia un alalrme urgente per denunciare la grave situazione che sta compromettendo l’avvio dell’anno scolastico 2024/2025 in cui si registrano gravi ritardi e una notevole disorganizzazione nelle procedure di assegnazione del personale docente e ATA.

L’emergenza scolastica

«Siamo di fronte a una crisi senza precedenti nel sistema scolastico – dichiara Maura Consoli, segretaria generale della Cisl Scuola Romagna -. Le problematiche attuali non sono solo gravi, ma mettono in luce un sistema completamente fuori controllo. Le assegnazioni provvisorie dei docenti sono in ritardo, le date per le assunzioni a tempo indeterminato e per le supplenze sono incerte. Le graduatorie di terza fascia per il personale ATA e le assegnazioni provvisorie e utilizzi sono state pubblicate solo ieri, inoltre, gli errori nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) stanno esacerbando una situazione già difficile».

«È inaccettabile che le scuole le lavoratrici e i lavoratori scolastici, siano costretti a fare i conti con un caos così esteso e disorganizzato. La nostra organizzazione ha cercato di lavorare in modo costruttivo con le autorità competenti, ma le risposte finora sono state insufficienti. Le scuole devono essere in grado di avviare l’anno scolastico con la stabilità e l’organizzazione che i nostri studenti e il personale meritano».

Problemi nel reperire i lavoratori e le lavoratrici

La Cisl Scuola Romagna esprime preoccupazione anche per l’impatto delle attuali problematiche sui docenti e sul personale ATA. «Gli errori nelle GPS hanno creato confusione e incertezze, con conseguenze dirette sulla vita professionale e personale delle lavoratrici e dei lavoratori – ha proseguito Consoli -. Non possiamo accettare che la precarietà e l’incertezza continuino a dominare il nostro sistema scolastico. È fondamentale che le autorità competenti adottino misure urgenti per risolvere questi problemi e garantire una gestione più efficiente delle procedure di nomina e assunzione».

La decisione del Ministro Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara di limitare le assunzioni del personale docente a 45 mila unità, rispetto agli oltre 64.000 posti liberi e vacanti e contemporaneamente, l’intenzione di bandire nuovi concorsi PNRR, è profondamene ingiusta perché, prima di procedere con l’indizione di nuovi concorsi, è fondamentale garantire l’assunzione dei precari che lavorano già da tempo nella scuola e che sono o nelle graduatorie di concorsi o in GPS prima fascia e quindi abilitati. Questi lavoratori hanno già superato un iter selettivo e meritano di essere assunti, avendo già dimostrato le loro competenze e la loro idoneità. È una questione di rispetto dei loro diritti e di valorizzazione delle risorse già disponibili, prima di aprire nuove selezioni.

Non va certo meglio per quanto riguarda i dirigenti scolastici, la situazione è attualmente nelle mani della giustizia amministrativa, con tutte le incertezze legate ai tempi e agli esiti delle decisioni giudiziarie. Al momento, l’unica certezza è che numerose scuole inizieranno l’anno scolastico senza un dirigente titolare e saranno affidate a reggenze temporanee. Anche la copertura dei posti da DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi) sulle sedi vacanti è avvenuta solo in questi giorni con la pubblicazione della graduatoria solo due giorni fa. Questo scenario è particolarmente allarmante, soprattutto alla luce dell’obiettivo del recente dimensionamento degli istituti, che puntava ad avere un dirigente per ogni scuola. Ora, però, c’è il concreto rischio che questo obiettivo venga gravemente mancato.

«La situazione attuale richiede un atto di responsabilità e capacità di risposta delle istituzioni. È fondamentale una riforma strutturale del sistema di reclutamento e gestione dell’organico, affinché le scuole possano funzionare senza intoppi e con il personale adeguato».

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