Cinzia Messina sullo stop all’uso della triptorelina per i transgender: «Lotteremo per i nostri figli/e»

L'associazione Affetti Oltre il Genere APS, per chiedere il mantenimento di questo farmaco bloccante della pubertà, protesterà domani, 23 maggio a Roma davanti alla sede dell'AIFA.

Nella giornata di domani, giovedì 23 maggio, a Roma, i genitori delle giovani e dei giovani transgender scenderanno in piazza, davanti alla sede dell’AIFA, per difendere il diritto all’uso della triptorelina, farmaco inserito nei piani terapeutici.

Una lotta che parte a seguito di un’interrogazione parlamentare del senatore Gasparri che ha dato il via a un’ispezione all’ospedale Careggi di Firenze per valutare i percorsi relativi al trattamento di persone in età evolutiva e all’uso del triptorelina, un farmaco bloccante di alcuni aspetti dello sviluppo puberale utilizzato per accompagnare le esperienze di varianza di genere durante l’infanzia e l’adolescenza.

Dopo l’analisi di 85 casi dell’ospedale, l’AIFA ha bloccato l’utilizzo del farmaco per il «non corretto recepimento della determina AIFA n. 21756/2019, con particolare riguardo all’obbligo di esigere necessariamente il supporto psichiatrico per l’avviamento al trattamento con triptorelina»

La protesta dell’associazione Affetti Oltre il Genere APS

Ma l’associazione Affetti Oltre il Genere APS vuole lottare per il mantenimento di questo farmaco, lo spiega la presidente Cinzia Messina, mamma della giovane ravennate Greta Berardi . Greta è una giovane donna di Ravenna, ormai maggiorenne, diventata famosa ad appena 13 anni per un servizio alle Iene in cui parlava della sua consapevolezza fin dal momento in cui è nata di sentirsi donna. Da allora Greta appoggiata da tutta la famiglia si è sempre impegnata per il diritto di essere se stessi dei giovani e delle giovani transgender.

«La triptorelina ha portato tanti benefici nella vita di tanti e tante adolescenti. – spiega Cinzia Messina -. Il 23 maggio 29 persone si incontreranno in quel palazzo per decidere del loro futuro senza consultare né noi né i nostri figli. Il farmaco viene utilizzato in tantissimi altri piani terapeutici, da più di 30 anni è un farmaco essenziale per la cura dello sviluppo puberale precoce».

A seguito di questa notizia, molti giovani stanno affrontando un forte periodo di stress e paura. «Hanno il timore di vedere il loro corpo prendere una direzione diversa da ciò che effettivamente li rappresenta – continua la signora Messina -. Alcuni hanno anche minacciato il suicidio. Non possiamo permettere che tutto ciò accada».

La presidentessa Messina spiega che questo è solo uno dei miglioramenti che si potrebbero fare per agevolare il percorso per l’affermazione di genere: «Si potrebbe modificare la legge 164 del 1982. Un cambio anagrafico è complesso, richiede molte relazioni ed è anche molto dispendioso. Ritengo assurdo che sia una persone esterna a stabilire qual è il sesso di chi si ha avanti – prosegue -. Serve più informazione nelle scuole e fuori. Il governo attuale, come ci aspettavamo, non ci aiuta, la cosa terribile è che nemmeno l’opposizione si è fatta avanti per dare una mano. Nessuno si è fatto sentire per dare il suo contributo».

Un libro per aiutare gli altri

La signora Messina ha anche realizzato un libro sulla storia di Greta dal titolo “Io sono Io”: «Mia figlia Greta, ha intrapreso questo percorso dopo aver letto un libro per lei molto importante. Ho avuto modo di conoscere l’autrice di quel testo che oggi vive a Valencia, è stata lei a indirizzarci al Careggi di Firenze e ad assisterci nella parte iniziale di questo percorso. Per me è stato un grande aiuto, anche io all’inizio avevo delle reticenze e dei timori, per ignoranza.

Prprio per questo motivo ho deciso di scriver “Io sono Io” per raccontare la storia di Greta, la mia esperienza di madre e le mie debolezze, in modo da aiutare altre famiglie in questo percorso. Fortunatamente così è stato».

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